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Per l'assassinio di Abramo Lincoln sono stati arrestati ed accusati di aver cospirato per uccidere il Presidente, il Vice Presidente ed il segretario di Stato, sette uomini ed una donna. L'unica donna accusata, la 42enne Mary Surrat, possiede una pensione dove John Wilkes Booth e gli altri si incontravano e pianificavano gli attacchi. Sullo sfondo della Washington dopo la guerra civile, il neo-avvocato Frederick Aiken, 28enne eroe dell'Unione, riluttante accetta di difendere la Surratt al tribunale militare. Aiken realizza che la sua cliente potrebbe essere innocente ed è stata usata come esca e ostaggio per catturare l'unico cospiratore che è riuscito ad evitare la gigantesca caccia all'uomo: suo figlio. |
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Ultimi commenti e voti |
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7,5
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La storia del processo contro i cospiratori dell'uccisione del Presidente Lincoln, è narrata con la solita precisione da un Robert Redford che, grazie a questi film, diventa sempre più una garanzia. Non si sbilancia a favore o contro, ma fa capire che il senso di vendetta non è mai una cosa positiva per la giustizia. In tempi di guerra la legge tace, si sente dire a un certo punto. E questo non dovrebbe capitare.
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il film è abbastanza bello ma forse un po' ruffiano .
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Redford riprende il suo discorso sull'America post-11 settembre, sulle sue paure e i suoi soprusi esattamente dove l'aveva interrotto con "leoni per agnelli", spostandosi questa volta negli USA post guerra di secessione, orfani del presidente Clinton. A qualcuno potrà sembrare un po' una lezione di educazione civica nella sua struttura dimostrativa, a tesi, ma di simili lezioni, quando sono ben fatte, c'è sempre bisogno; quelle che ricordo io alle medie erano molto più banali e retoriche. Siamo insomma di fronte a un legal thriller classico, senza colpi di genio o di originalità (forse sarebbe ingeneroso chiederli a un uomo e un regista come Redford), ma ben recitato, con un'ottima fotografia e piuttosto appassionante.
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Visto al cinema in sala refrigeratissima. Ho molto apprezzato la costruzione del film, sicuramente struttrato come un legal thriller ma senza mai cadute, neanche nei flashbacks e ricostruzioni che spesso affossano questo genere. Tutta la sequenza iniziale è praticamente perfetta. Ottimi gli attori, un peccato il doppiaggio (soprattutto di McAvoy).
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Grandi vicende storiche esercitano sempre grande fascino, soprattutto se vi è di mezzo un assassinio “illustre”. Tanto basta ad un legal thriller che, grazie ad un buon ritmo e ad una convincente interpretazione, nonostante non spicchi per originalità tra le pellicole di genere, risulta comunque godibile.
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