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L'elaborazione del lutto è un argomento noto al cinema, Julie Bertuccelli è in grado di parlarne rielaborando la vicenda attraverso la difficile metafora della reincarnazione, senza scadere mai nel patetico o nell'inverosimile, ma soprattutto lasciando completa libertà interpretativa allo spettatore. Il tutto dona un aspetto quasi magico alla pellicola, purtroppo penalizzata da un'uscita in sala durante il periodo estivo.
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