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Un vecchio prete, per tanti anni parroco in una chiesa ora inutilizzata e pronta ad essere smantellata, sconvolto dalla disperazione fugge via e sparisce nella sagrestia.
Nottetempo dei clandestini in fuga si rifugiano all'interno di quella chiesa ormai sconsacrata, prendono quello che trovano e cominciano a costruire dei rifugi. Ma non saranno al sicuro a lungo... |
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Aveva promesso che non avrebbe mai più girato un lungometraggio, ma non è stato di parola. Poco male: nonostante lo stile retorico e un po' troppo mistico, Olmi lancia un messaggio importante di pietas più che condivisibile, in un mondo, quello Occidentale, alla deriva morale (oltre che finanziaria...ndr). Molti - troppi? - gli spunti di riflessione, ma su tutti il più condivisibile è che il Bene è più importante della Fede. |
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FOTOGRAFIA - IMPEGNO | |
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SCENEGGIATURA - MONTAGGIO - POETICITÀ | |
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RITMO |
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Commenti del pubblico |
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Ultimi commenti e voti |
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5,5
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Concordo con molti , il messaggio e' bello ma il film e' noioso .qualche bella immagine non salva una sceneggiatura modesta. Ci aspettiamo ben altro da Olmi
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6
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indipendentemente dal fatto che olmi sia un grande regista questo film, al di là delle manifeste intenzioni, è molto e inutilmente noioso. Si poteva evitare
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7,5
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Uscito dalla sala ero indeciso sulla qualità del film: cagata pazzesca o capolavoro? :) Dopo averlo digerito lo ritengo un ottimo film. Ipotizzo una svolta felliniana di Olmi nel montaggio frammentato e onirico del film, tanto che riterrei il crocifisso appeso alla fune in apertura e la spiaggia nel finale una citazione della Dolce vita. Al di là del montaggio è un Olmi al 100%: come sempre si strugge per un mondo che non c'è più (ma che forse non c'è mai stato - aggiungo io) distrutto dall'attualità. Niente più contadini (Albero degli zoccoli), niente più cavalieri (Il mestiere delle armi), niente più pirati (Cantando dietro i paraventi). Un clima apocalittico, di assedio alla speranza che tratteggia evocando persino i pompieri di Bradbury. Ma anche un invito a fare, a fare il bene, a fare col cuore ("Ho cercato la fede con la ragione ma non l'ho mai trovata.. Ma lei ha mai provato a pregare?" - "Il bene è meglio della fede"). Un capolavoro.
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5
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5,5
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Olmi merita rispetto per il messaggio che vuole trasmettere e per quanto ha saputo dare alla nostra cinematografia. Ciò non toglie che "il villaggio di cartone" sia un film sbagliato, in cui l'anziano maestro indulge decisamente troppo al retorico e al didascalico, e sacrifica alla volontà di comunicare un messaggio la plausibilità dei dialoghi e delle situazioni. La bella fotografia 'caravaggesca' e la buona interpretazione di Lonsdale non salvano un film che vuole spiegare troppo e si perde in simbolismi esibiti. La scena del dibattito tra gli immigrati sull'uso della violenza è a dir poco imbarazzante. Peccato, spero che Olmi non voglia chiudere con quest'opera mancata la sua brillante carriera.
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5
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5,5
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