Cinema del Silenzio - Rivista di Cinema

Recensione: La chiave di Sara

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La chiave di Sara
titolo originale Elle s'appelait Sarah
nazione Francia
anno 2010
regia Gilles Paquet-Brenner
genere Drammatico
durata 111 min.
distribuzione Lucky Red Distribuzione
cast K. Scott Thomas (Julia Jarmond) • M. Mayance (Sarah Starzynski) • N. Arestrup (Jules Dufaure) • F. Pierrot (Bertrand Tezac) • M. Duchaussoy (Édouard Tezac) • D. Frot (Geneviève Dufaure) • N. Mashkevich (Mme Starzynski) • G. Casadesus (Mamé) • A. Quinn (William Rainsferd) • J. FournierS. Eine (Franck Levy)
sceneggiatura S. JoncourG. Paquet-Brenner
musiche M. Richter
fotografia P. Ridao
montaggio H. Schneid
uscita nelle sale 13 Gennaio 2012
media voti redazione
La chiave di Sara Trama del film
Julia Jarmond, giornalista americana che vive in Francia da 20 anni, sta facendo un’inchiesta sui dolorosi fatti del Velodromo d’inverno, dove vennero portati migliaia di ebrei parigini prima di essere deportati nei campi di concentramento. Lavorando alla ricostruzione degli avvenimenti si imbatte in Sara, che nel luglio del 1942 aveva 10 anni, e ciò che per Julia era solo materiale per un articolo diventa una questione personale...
Scheda a cura di Riccardo Rizzo










La locandina svela l'essenza del film: la sua splendida protagonista, la differenza di colori tra il dolore del passato e i dubbi del presente, lo sguardo provato dall'orrore delle storie: quella con la s maiuscola e quella di una delle centinaia di migliaia di vite spezzate che andrebbero raccontate per non dimentare. Mai.
REGIA - IMPEGNO - POETICITÀ - TENSIONE
SCENEGGIATURA - COSTUMI
---
Commenti del pubblico







Ultimi commenti e voti
Utente di Base (7 Commenti, 33% gradimento) nefasto87 31 Gennaio 2013 ore 15:59
voto al film:   7

Medaglia di Bronzo (61 Commenti, 63% gradimento) edanbra Medaglia di Bronzo 27 Luglio 2012 ore 00:57
voto al film:   7,5

Utente di Base (3 Commenti, 0% gradimento) JohannesBorgen 3 Luglio 2012 ore 13:50
voto al film:   6,5

Medaglia d'Oro (273 Commenti, 64% gradimento) anzianzi Medaglia d'Oro 15 Maggio 2012 ore 10:58
voto al film:   6,5

l'ho trovato un po' forzato (tutte quelle storie per l'appartamento...), un filino retorico, e a tratti ingenuo - dopo averlo visto ho capito perché lo dessero in matinée per le scuole. nonostante questo sono stata contenta di vederlo, perché tutto sommato mi è piaciuto abbastanza, perché veder recitare Kristin Scott Thomas è sempre un piacere, e perché la scena del velodromo non la dimenticherò. come è bene che sia.
Utente di Base (42 Commenti, 45% gradimento) ioecharlot 25 Gennaio 2012 ore 23:16
2 1
voto al film:   8,5

Il regista ricorre a una "chiave" originale per approcciarsi al tema. E lancia un messaggio che mi tocca particolarmente, condensato nella frase di chiusura della pellicola "Quando una storia viene raccontata non può essere dimenticata, diventa qualcos'altro: il ricordo di chi eravamo, la speranza di ciò che possiamo diventare". Recuperare la nostra identità, facendo i conti con il macigno della nostra storia è un problema attualissimo che possiamo traslare da quel contesto e recuperare anche noi in quanto italiani, e in qualità di individui, quando finiamo per vergognarci delle nostre origini, della provenienza e ancora di altro. Contrariamente ad altri film sulla deportazione degli ebrei, la narrazione è sobria e l'intento della regia sembra quello di indurre a riflettere, mai le scene arrivano a un parossismo di orrore tale da portare lo spettatore alle lacrime. Un film piacevole, che vale assolutamente la pena vedere
Medaglia d'Oro (273 Commenti, 57% gradimento) cinemabendato Medaglia d'Oro 21 Gennaio 2012 ore 15:40
3 4
voto al film:   6

Come molto spesso accade, mi ritrovo pienamente d'accordo con le considerazioni di Alessandro. Ho provato durante e post visione del film le stesse sensazioni di ricercatezza della scena ad effetto e della lacrima qui esposte da ale84. Alcune di queste scene riescono anche a raggiungere il loro obiettivo, ovvero portare alla commozione (come testimonia l' "oh mio dio, sto 'a fa un lago!" e il "e che te lo dico a fa" delle mie due vicine di posto), che io stessa ho in piccola parte provato. Tuttavia mi sono resa conto che questa partecipazione - almeno nel mio caso - era di tipo indotto e non genuino, quindi per molti aspetti falsa, poiché quasi creata chimicamente, o per meglio dire a tavolino da persone che hanno ragionato su quale secondo e quale istante lo spettatore avrebbe dovuto provare compassione e "piangere". Questo tipo di dinamica, spesso facilmente riconoscibile, mi crea disagio e mi porta a ribellarmi ideologicamente al film.
Medaglia d'Oro (682 Commenti, 68% gradimento) ale84 Medaglia d'Oro 20 Gennaio 2012 ore 14:01
2 1
voto al film:   6

Aspettativa sostanzialmente delusa da questo film, che nonostante una discreta regia e una sempre brava Kristin Scott Thomas, soffre di pecche evidenti a livello di sceneggiatura, a volte imbarazzanti, come nel finale strappalacrime o in certe scene ambientate nella redazione del giornale. Proprio la ricerca continua della scena ad effetto è ciò che nuoce di più al film, che si trascina ben presto stancamente da un presunto climax emotivo all'altro. La volontà di per sè lodevole di testimoniare e ricordare è offuscata da personaggi prevedibili e didascalici (il nazista che si commuove, la vicina spiona e filo-nazista). Un'occasione mancata.
Utente di Base (23 Commenti, 30% gradimento) Terminator63 12 Gennaio 2012 ore 23:03
4 4
mi sa che vado a vedere questo film sono proprio curioso...
Utente di Base (40 Commenti, 27% gradimento) andrea_cavax 20 Dicembre 2011 ore 13:37
1 6
Sono proprio curioso di vedere questo film.. Chissà!

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