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difficile entrare nel merito, soprattutto della vita di Polanski ma anche, indissolubilmente, di questo film-documentario, che sceglie uno stile a metà tra il giornalistico e l'impressionista per mettere insieme e mostrare i pezzi più grossi dell'incredibile puzzle. ad ogni modo, tra le foto e i fotogrammi e la faccia del grande regista, che se ne sta semplicemente seduto lì a raccontare con un'aria forse non credibile fino in fondo (Polanski è poi anche un attore, e quello cui racconta è un suo produttore e amico) ma certamente molto godibile, il film si vede che è un piacere, e quando finisce se ne vorrebbe ancora. come se ne vorrebbero ancora di uomini che - a prescindere dalle verità e dai giudizi e da quant'altro - abbiano preso la vita a morsi e siano stati presi a morsi dalla vita tanto da entrare in quella rara dimensione esistenziale in cui lacrime e ironia, entusiasmo e rassegnazione, tormento ed estasi convivono qualcosa di più che pacificamente.
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