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6,5
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Il cinema è meglio della realtà che invece è spesso drammatica e ingiusta. La Bigelow rinunciando a molto del suo cinema riesce a mettere in scena una storia indolore trattando di una tema assolutamente drammatico. La ricostruzione a tratti macchiettistica e un po' lunghetta della caccia all'uomo piu' propagandata della storia, ma al tempo stesso piu' fumosa da il meglio di se nella parte finale, l'epilogo che inizia quando si capisce che la rincorsa all'obiettivo e' stato raggiunto. Da questo punto di vista il film è quasi impeccabile ma manca dello spirito necessario per smuovere soprattutto rinuncia completamente all'aspetto politico dell'intera faccenda. Ecco la valutazione quindi dovrebbe essere doppia. Se voleva fare dello spettacolo la Bigelow ci riesce solo in parte e molto meno che in passato se voleva fare della propaganda non ci riesce per niente e speriamo che di fronte a un tema cosi scottante qualcun'altro ci voglia riprovare un po piu' seriamente.
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5,5
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7,5
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7,5
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9
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6
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Film che non riesce a coinvolgere pienamente. Riesco a dare il "6" perchè l'ultima parte è indubbiamente coinvolgente ma per il resto noia pazzesca.
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7,5
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I temi dell'ultimo film della Bigelow sono quasi gli stessi di The Hurt Locker: il mestiere della guerra, l'ossessione per il raggiungimento di un'obiettivo, la trascuratezza di ogni svago o di una vita sociale da parte dei protagonisti. Zero Dark Thirty e' pero' piu' ambizioso e difficile e, malgrado le innumerevoli (per quanto inutili) critiche sul presunto patriottismo o sulla spettacolarizzazione delle torture, il film e' un gran thriller, diretto in maniera precisa e nervosa, con una ricostruzione degli eventi maniacale e venato da un'atmosfera fredda e distaccata che puo' essere un difetto ma anche un pregio nel narrare una storia oscura e cruda che lascia molti interrogativi. Da antologia i 20 minuti sull'assalto finale alla tana di Bin Laden.
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6,5
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6,5
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non ha grossi difetti e si fa vedere, ma non dev'essere stato facile per una come la Bigelow - il cui The Hurt Locker aveva tutt'altra consistenza - fare un film così indolore, incolore e insapore, e a partire da un tema così sapido. quello che è interessante - e che ha quasi dell'incredibile - è proprio vedere con quanta disinvoltura si possa trasformare uno degli avvenimenti più importanti e controversi della storia recente nell'ennesimo action sull'ennesima eroina che lotta contro tutto e tutti in nome della giustizia. una cosa che agli americani siamo abituati più o meno a perdonare, ma che nel caso specifico risulta piuttosto inquietante, se si pensa a tutti i dubbi e a tutte le cose poco chiare, dalle quali, ancora una volta, la più grande superpotenza del mondo sembra avere tutta l'intenzione di distrarci...
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5,5
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