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Un alieno abbandonato o dimenticato sulla Terra viene ritrovato da un bambino, Elliot, che lo porta a casa. Con la complicità del fratello più grande e della sorellina Gertie, Elliot riesce a tenere nascosto agli adulti E.T. e, a poco a poco, tra i due sboccia una tenera amicizia che culmina nella costruzione di un marchingegno per lanciare un S.O.S. spaziale ai compagni affinchè lo vengano a riprendere. |
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"La bicicletta, la luna, l'incanto."
In un bosco di notte, ai margini di una metropoli, si organizzano dei suoni e delle luci. C'è la minaccia di alcune ombre che s'intravedranno sempre di profilo, armate di torce che bucano la notte. Accompagnate, precedute da rumori di chiavistelli, mazzi di chiavi appesi alle cinture delle ombre. E c'è un incontro con la natura, con il muschio, i tronchi umidi degli alberi: delle dita insolite e smisurate si avvicinano e sradicano delicatamente un mucchietto di fiori. C'è, è vero, un'astronave: ma si tratta sicuramente di uno degli elementi che meno colpiscono gli spettatori nei primi dieci minuti di "E.T". Per tutto il film Steven Spielberg cercherà di inquietare, di commuovere, di divertire o di far riflettere utilizzando degli elementi di pura espressione cinematografica. Delle illuminazioni, dei suoni, delle atmosfere, o un certo tipo di direzione (creazione) d'attori: ma sempre inseriti nel quotidiano. La facoltà di farci evadere da questo quotidiano Spielberg l'ottiene esclusivamente dalla propria capacità espressiva.
Se la prima immagine rappresenta l'universo stellato, una ragione c'è. Dopo pellicole come "Guerre stellari" e "Incontri ravvicinati" ci sono altri confini. O, forse, l'assenza di confini. "E.T." è lo spirito, il modo di affrontare l'avventura, l'ignoto, il futuro. Con un ottimismo, forse un'incoscienza che permettono di trasformare il gioco in predizione, l'assurdo in meraviglioso, l'ingenuo in poesia. Certo, la "filosofia" di Spielberg è (a grandi tratti) "sbrigativa" (i grandi non possono vederlo, dice la bimba alla madre), ma la morale ha la fortuna di inserirsi in una dimensione espressiva praticamente perfetta, che armonizza e giustifica il tutto. L'universalità del cinema intesa come spettacolo popolare: "E.T." è la fede (passione) nell'intelligenza e nella tecnologia. Ma è soprattutto un film di scrittura cinematografica: l’aspirazione al metafisico ed all'inespresso. E il richiamo, commovente, al patrimonio della memoria.
Vincitore di 3 premi Oscar. |
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10
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Il merito di questo film è la drammaticità commovente colla quale viene coinvolto lo spettatore nel mostrare il desiderio di evadere dalla solitudine di una realtà insoddisfacente! Un elliott che ha perso il padre- interpretato da un H. Thomas semplicemente sublime, azzeccatissimo e protagonista assoluto- che un po come il Roy (R. Dreyfuss) di "incontri ravicinati", abbandonato dalla moglie e senza lavoro, si rifugia in un mondo che alla gente comune appare semplicemente folle, e nel caso di E.T. addirittura orrendo e ripugnante, eppure proprio in esso nasce un legame affettivo mai provato prima, un patto di sangue con un amico che viene da fuori della realtà nella quale fai la parte del disadattato, del diverso, e di colpo trovi modo di mostrare tutto il tuo lato migliore nell' incontro con chi è disadattato e sperduto come te, e viceversa appare ripugnante per tutti gli altri. qui sta il merito del film: rendere estremamente coinvolgente tale solitudine e desiderio di consolazione
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Se c'è una domanda che da sempre indugia nella mia testolina sgombra è: cosa ha E.T. più di un qualsiasi film di Columbus? Anzi , oserei dire che Mamma ho perso l'aereo è decisamente più divertente ed espressivo. Sto blaterando? Non credo. Questo film è un buon prodotto per bambini, con la solita sostanziale dose di insicerezza marchio di Spielberg. Se notate un pò di livore mi congratulo per la vostra sensibilità, perchè solo chi ama il cinema non può mancare di livore nei confronti di un regista cosi talentuoso e cosi tanto sprecato.
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News sul film “E.T. L'extra-terrestre” |
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