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A metà del XIX secolo centinaia di migliaia di europei emigrarono in America del Sud nel tentativo disperato di sottrarsi alle carestie, alla povertà e al dispotismo che dominavano i loro paesi. Il loro motto era: “Qualunque sorte è migliore della morte”. Sullo sfondo di questa tragedia dimenticata si inserisce la storia di due fratelli consapevoli del fatto che solo i loro sogni potranno salvarli. Il più giovane, Jakob, legge tutti i libri su cui riesce a mettere le mani e sogna di lasciare il suo villaggio, Schabbach, per vivere avventure in un continente sconosciuto. Il ragazzo studia le lingue dei nativi sudamericani e tiene nota dei suoi eroici tentativi di spingersi oltre i confini delle campagne dello Hunsrück in un diario stupefacente, che non solo racconta la sua storia, ma rispecchia le aspirazioni e le filosofie di un’intera epoca. Chiunque incontri Jakob è trascinato nel vortice dei suoi sogni: i suoi genitori, il suo bellicoso fratello Gustav e soprattutto Henriette, l’avvenente figlia di un intagliatore di gemme caduto in disgrazia. Il ritorno di Gustav dal servizio militare è destinato a mandare in frantumi il mondo di Jakob e il suo amore per Henriette. |
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La Germania del 1840 è una terra devastata dalla miseria sociale, in cui non resta che sognare terre lontane dove emigrare. Si anela l’altrove, ma ciò che si desidera non è altro che il diritto alla felicità. I protagonisti di quest’affresco domestico - esteticamente splendido e ricco di scene memorabili - non fanno altro che cercare d’indirizzare le loro vite verso un domani migliore o perlomeno libero dalle maglie del destino. |
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REGIA - SCENEGGIATURA - MUSICHE - FOTOGRAFIA - POETICITÀ | |
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