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Recensione: Incontri ravvicinati del terzo tipo

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Incontri ravvicinati del terzo tipo
titolo originale Close encounters of the third kind
nazione U.S.A.
anno 1977
regia Steven Spielberg
genere Fantascienza
durata 138 min.
distribuzione Columbia Tristar Films
cast R. Dreyfuss (Roy Neary) • M. Dillon (Jillian Guiler) • F. Truffaut (Lacombe) • T. Garr (moglie di Roy Neary) • C. Guffey (Barry)
sceneggiatura S. Spielberg
musiche J. Williams
fotografia V. Zsigmond
montaggio M. Kahn
media voti redazione
Incontri ravvicinati del terzo tipo Trama del film
Una serie di strani fenomeni luminosi annunciano il possibile arrivo sulla Terra di un’astronave extra terrestre. Gli esperti della NASA, guidati dallo studioso francese Lacombe, localizzano il punto di contatto nel Wyoming, nei presi del monte conosciuto come “Dente del diavolo”, ma nonostante tutti gli accorgimenti per tener lontano i civili, alcune persone, tra cui l’elettricista Roy Neary e la casalinga Jillian Guiler, sapranno trovare quel posto, spinti dalla loro ossessione, ed assistere alla discesa della nave extra terrestre sulla terra.
Recensione “Incontri ravvicinati del terzo tipo”
a cura di Andrea Peresano  (voto: 8)
"Volevo che ‘Incontri ravvicinati del terzo tipo’ fosse una storia molto semplice, vissuta da una persona qualunque, che doveva essere testimone di un evento straordinario, un’esperienza sconvolgente e ossessionante, di quelle che cambiano completamente la vita."

Con queste parole lo stesso Spielberg commentava il film al termine delle riprese. Proprio così, semplicemente, attraverso una narrazione simile alla favolistica più classica che solitamente il regista utilizza nel raccontare le sue storie, che viviamo l’evento straordinario, l’incontro ravvicinato con un’intelligenza extraterrestre, partecipando all’insieme di stupore e dubbi che ne scaturiscono. Si realizza il sogno di bambini che tutti gli uomini cresciuti nel mondo moderno, il mondo delle macchine e dell’ultra-tecnologia, e sicuramente Spielberg hanno. Lo stesso regista che prende spunto proprio da un’esperienza personale per inventare la storia.
Come ogni favola il lieto fine è d’obbligo e gli alieni, proprio perché intelligenza superiore, non sono venuti a conquistare e distruggere, ma vengono in pace, ribaltando un’immagine classica del cinema di fantascienza postbellico. L’immagine perfetta di questo incontro pecca forse di eccessivo buonismo nel presentarci una collaborazione fra potenze mondiali e una tranquillità delle alte sfere dell’esercito americano nell’affrontare una situazione così insolita.
Da sottolineare l’ottima interpretazione di Richard Dreyfuss, uomo toccato dall’incontro e ossessionato dalla ricerca di una risposta, e la bellissima trovata dello stesso regista sul possibile metodo di comunicazione: il linguaggio universale della musica e dei colori.
La pellicola, uscita timidamente nel 1977, presenta un nuovo approccio al genere dominato dal capolavoro di Kubrick “2001: Odissea nello spazio” e raggiunge incassi record negli Stati Uniti e all’estero, arrivando con otto nomination a vincere due Oscar come Miglior Fotografia e Migliori Effetti Speciali e segnando una tappa importante del cinema di fantascienza.
Commenti del pubblico







Ultimi commenti e voti
Utente di Base (9 Commenti, 75% gradimento) Maverick 4 Marzo 2017 ore 13:57
voto al film:   7,5

Medaglia d'Argento (127 Commenti, 70% gradimento) AlbRag Medaglia d'Argento 7 Gennaio 2016 ore 15:36
voto al film:   6

Utente di Base (4 Commenti, 100% gradimento) celticpride 31 Agosto 2015 ore 20:33
voto al film:   8

Utente di Base (12 Commenti, 10% gradimento) marcopecs 3 Novembre 2013 ore 19:02
voto al film:   7,5

Medaglia d'Argento (113 Commenti, 59% gradimento) kikujiro Medaglia d'Argento 24 Agosto 2013 ore 17:57
voto al film:   7

Utente di Base (6 Commenti, 100% gradimento) andre92 24 Maggio 2013 ore 09:53
voto al film:   7,5

Medaglia d'Oro (477 Commenti, 69% gradimento) diego93 Medaglia d'Oro 12 Maggio 2013 ore 19:55
3 3
voto al film:   10

Un elettricista si ferma davanti alle sbarre ferroviarie. All'improvviso, tutto trema: la macchina,le cassette della posta,il semaforo. Una luce dall'alto lo investe e gli ustiona la pelle. Sopra la sua auto, vortica un'astronave aliena. E' questa l'immagine indelebile del capolavoro di Spielberg. Il film stupisce lo spettatore in ogni singola inquadratura sia per la bellezza visiva (le luci, il cielo, le sequenze nel deserto),sia per le invenzioni narrative (la pazzia ossessiva del protagonista, il rapimento del bambino,la montagna) in un crescendo di emozioni che culmina nello spettacolare finale sulla Torre del Diavolo. A John Williams bastano cinque note per riassumere la meraviglia, il mistero e anche la paura di un film diventato un classico.
Utente di Base (0 Commenti, 0% gradimento) Tuco 9 Dicembre 2012 ore 03:58
voto al film:   7,5

Medaglia d'Oro (273 Commenti, 64% gradimento) anzianzi Medaglia d'Oro 31 Agosto 2012 ore 15:00
4
voto al film:   8

nel frattempo sugli alieni ne abbiamo viste di cotte e di crude e siamo diventati smaliziati e cinici, ma credo che questo film possa ancora emozionare chi abbia mantenuto, per indole o per età, una certa ingenuità. è uno Spielberg ancora sincero e ancora lontano da "E.T." quello che - lui per primo, e si sente - rimane semplicemente a bocca aperta di fronte alla magia e alla meraviglia del primo contatto con esseri provenienti da un altro pianeta. la sequenza di toni è rimasta indelebile nella mia memoria.
Medaglia d'Oro (313 Commenti, 59% gradimento) Pangur Medaglia d'Oro 8 Giugno 2012 ore 13:40
voto al film:   7


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