Cinema del Silenzio - Rivista di Cinema

Recensione: Molière in bicicletta

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Molière in bicicletta
titolo originale Alceste à bicyclette
nazione Francia
anno 2013
regia Philippe Le Guay
genere Commedia / Drammatico
durata 104 min.
distribuzione Teodora Film
cast F. Luchini (Serge Tanneur) • L. Wilson (Gauthier Valence) • M. Sansa (Francesca) • C. Japy (Christine) • S. Wojtowicz (Autista) • C. Murillo (Mme Françon) • J. Stoleru (Raphaëlle La Puisaye)
sceneggiatura P. Le GuayF. Luchini
musiche J. Arriagada
fotografia J. Larrieu
montaggio M. Coleman
uscita nelle sale 12 Dicembre 2013
media voti redazione
Molière in bicicletta Trama del film
Il celebre attore teatrale Serge Tanneur, ritiratosi dalle scene, conduce una vita solitaria sull’Île de Ré, godendo di lunghe passeggiate in bicicletta. Quando arriva la richiesta del collega Gauthier Valence di interpretare Alceste nel Misantropo, Serge si trova di fronte a una difficile decisione: da una parte non vorrebbe tornare sui suoi passi, ma dall’altra sente che la solitudine lo ha reso molto simile al personaggio di Molière. Le prove intanto hanno inizio sull’isola…
Scheda a cura di Glauco Almonte










Idee e capacità di metterle in scena: questa commedia - perché tale resta pur toccando più volte note drammatiche - fa sembrare vecchio e provinciale il cinema leggero italiano, sensazione che si prova spesso scavallando le Alpi. Uno spettacolare Fabrice Luchini aricchisce un film scritto con perizia, in cui il Misantropo di Molière è soggetto, oggetto e significato del film.
REGIA - SCENEGGIATURA - IMPEGNO
MONTAGGIO - RITMO
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Commenti del pubblico







Ultimi commenti e voti
Utente di Base (0 Commenti, 0% gradimento) giulia 12 Febbraio 2017 ore 17:03
voto al film:   6

Medaglia di Bronzo (51 Commenti, 80% gradimento) barney Medaglia di Bronzo 12 Dicembre 2015 ore 21:11
voto al film:   5

Utente di Base (0 Commenti, 0% gradimento) stagnola 2 Settembre 2014 ore 22:57
voto al film:   6,5

Medaglia d'Oro (320 Commenti, 66% gradimento) AlessioRocco Medaglia d'Oro 13 Agosto 2014 ore 22:30
2 1
voto al film:   6,5

Personaggi secondari dimenticabili e tempi comici poco azzeccati non intaccano la scorrevolezza del film. La riflessione sull'arte e la recitazione è un tema di grande spessore, ma il tocco di le guay non è mai pesante o retorico. La capacità del regista di trattare materia raffinata con un occhio sempre rivolto al pubblico permette quindi di scordare in fretta i difetti. Fabrice Luchini come sempre in grande spolvero.
@macomber:
Inserti necessari per spezzare il ritmo, secondo me però poco interessanti. Concordo invece sul squisito finale.
@ale84:
Questione della lingua imbarazzante in effetti, ma non è un difetto esclusivo dell edizione italiana? Svolte brusche e personaggi un po inutili, tuttavia credo che questo sia uno di quei film in grado di guadagnarsi, con un paio di elementi azzeccati (il tono e i due protagonisti), una buona sufficienza.
Utente di Base (3 Commenti, 0% gradimento) JohannesBorgen 28 Maggio 2014 ore 16:26
voto al film:   6,5

Utente di Base (46 Commenti, 61% gradimento) Macomber40 20 Gennaio 2014 ore 18:33
2
voto al film:   7

Provo ad argomentare il mio dissenso rispetto ai commenti precedenti: il film ha il coraggio di elaborare un connubio tra espressione cinematografica e teatro classico (in distonia con i recenti esperimenti in questo senso), che è una riflessione sul senso e l'arte della recitazione. Eccellenti le prove attoriali (ad eccezione di una certa improponibile attricetta di casa nostra), incolpevole il doppiaggio (naturalmente buffo il tentativo, ma del resto o si cerca così di restituire il ritmo dell'alessandrino, o il film lo si guarda in francese, è un po' il dissidio delle traduzioni poetiche), e intelligenti gli inserti extra-trama, ché altrimenti tutti a lamentarsi della monotonia di due ore di Molière e il film va pur distribuito. E poi significative e squisite le scene finali. Insomma complimenti a Le Guay.
Medaglia d'Oro (682 Commenti, 68% gradimento) ale84 Medaglia d'Oro 23 Dicembre 2013 ore 12:25
1
voto al film:   5,5

Maya Sansa è effettivamente imbarazzante, come riconosce anzianzi, ma il doppiaggio di questo film riesce perfino a oscurare la sua interpretazione in bruttezza: sciatto, ridicolo, fuori luogo (un'italiana che parla con accento russo e voce da transessuale, Moliere tradotto dal più incapace dei traduttori con rime baciate che sono ridicole e quasi offensive). Tutto il film, che pure aveva premesse interessanti, è poi sbagliato, o riuscito soltanto a metà: i tempi comici non funzionano (la scena nella Jacuzi è imbarazzante, le cadute dalla bici a causa dei freni rotti prevedibili e scontate), le svolte narrative sono troppo brusche, alcuni personaggi scompaiono improvvisamente e gratuitamente, come improvvisamente e gratuitamente erano comparsi (la porno attrice biondina). L'unica nota di merito va a Fabrice Luchini, sempre grande anche in un film tutt'altro che memorabile.
Medaglia d'Oro (273 Commenti, 64% gradimento) anzianzi Medaglia d'Oro 21 Dicembre 2013 ore 03:03
3 1
voto al film:   5,5

apprendo all'uscita, con grande sgomento, che la tipa che a un certo punto entra in scena - rendendo immediatamente sciatto e involontariamente grottesco un film che di suo, se non altro grazie a Molière, sarebbe naturalmente non stupido e potenzialmente godibile - è una vera attrice, con già diversi film all'attivo. una vera attrice e un vero portento: se a Cate Blanchett sono servite quasi due ore per fare un Allen, a lei son bastati pochi minuti per disfare un "Molière". quanto a me, da un certo punto in poi sono stata trattenuta in sala contro la mia volontà. agli "attori" italiani andrebbe sequestrato il passaporto, altro che mandarli n giro a contaminare il resto del mondo. e, in casa, doppiaggio obbligatorio per tutti.

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