"Germe evolutivo."
Il ritorno dell'Horror. Quello autentico che attinge al fumetto, al sogno, alla moda, all'incubo. Figure vecchie come il mondo (del cinema), vampiri e licantropi si danno battaglia gli uni contro gli altri da secoli. Secondo episodio della saga iniziata tre anni fa con "Underworld", ancora una volta diretto da Len Wiseman, "Underworld: Evolution" torna a parlare del conflitto tra gli aristocratici vampiri e i bestiali Lycans. In questo sequel, ambientato secoli dopo il primo scontro, la vampira 'dispensatrice di morte', affiancata da Michael, ibrido tra le due specie, si prepara alla caccia del sanguinario Marcus, principe dei Vampiri.
"Evolution", e si vede: "Underworld", il 'mondo al di sotto', si presenta questa volta come un film di puro entertainment: deflagrazioni di ogni tipo e tonnellate di proiettili. Scavare nei meandri della leggenda e trovare una spiegazione ai fenomeni, è stimolante anche solo per la fantasia, ma il contesto sembra mancare di qualsiasi supporto d’inedita originalità e profondità narrativa.
Vaste pianure e montagne, con castelli e monasteri: un’atmosfera suggestiva e terrificante, resa candida dalla neve, dove si muovono creature fantastiche e mostruose che lottano nel gotico. Nel notturno. Si azzannano e distruggono tutto ciò che incontrano. Eppure, nonostante il fascino delle premesse, le intenzioni di "Underworld: Evolution" restano 'innocue', confinate nella sottotraccia di un action-movie che finisce col non discostarsi molto dai cloni sempre più frequenti di "Matrix".
Tra le note positive, alcuni momenti (pochi) di adrenalina pura, e le atmosfere, sospese nel tempo. |