Recensione: Wild

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titolo originale

Wild

nazione

U.S.A.

anno

2014

regia

Jean-Marc Vallée

genere

Biografico / Drammatico

durata

120 min.

distribuzione

n.d.

cast

R. Witherspoon (Cheryl Strayed) • L. Dern (Bobbi) • G. Hoffmann (Aimee) • M. Huisman (Jonathan) • B. Van Holt (Ranger) • W. Brown (Frank)

sceneggiatura

N. Hornby

musiche

S. Jacobs

fotografia

Y. Bélanger

montaggio

M. Pensa • J. Vallée

uscita nelle sale

2 Aprile 2015

media voti redazione

Trama del film


	Cheryl Strayed è a pezzi: anni di dipendenza dall’eroina hanno distrutto lei e il suo matrimonio. Schiacciata dal bisogno di crearsi una nuova vita, perseguitata dal ricordo della madre, Cheryl decide di compiere in solitaria il Pacific Crest Trail, che attraversa lo Stato di Washington, l’Oregon e la California. Un percorso massacrante, tra montagne di una bellezza mozzafiato, che la metterà alla prova e le farà capire ciò che vuole davvero.

Scheda a cura di Roberta Buttarazzi

Il film riesce agevolmente a trascinare con sé la verità di una memoria tutta al femminile, marchiata più da una purificazione interiore che da un'estrema impresa fisica. I forti retroscena emergono in perfetta sincronia con la crescente estenuazione solitaria di una encomiabile Reese Witherspoon.

	REGIA - SCENEGGIATURA - MUSICHE - MONTAGGIO

	ORIGINALITÀ - HUMOUR

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Commenti del pubblico

Ultimi commenti e voti

Medaglia di Bronzo (51 Commenti, 80% gradimento)

barney

11 Dicembre 2016 ore 19:06

voto al film:

6,5

Utente di Base (19 Commenti, 57% gradimento)

runner59

30 Marzo 2016 ore 14:41

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Medaglia d'Argento (196 Commenti, 27% gradimento)

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8 Dicembre 2015 ore 13:51

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Medaglia d'Oro (682 Commenti, 68% gradimento)

ale84

10 Aprile 2015 ore 13:37

voto al film:

6,5

Fin dal titolo, il film si pone come la versione femminile del fortunato "into the wild" di Sean Penn e non brilla per originalità. Pero va riconosciuto al regista il merito di tentarle tutte per movimentare la pellicola grazie a un sapiente montaggio o a una buona regia. Nella prima parte del film ci riesce, ma alla distanza lo sforzo si sente è il susseguirsi di incontri lungo il cammino diventa meccanico e ripetitivo fino al prevedibile pistolotto finale sul ritrovamento di se stessi. Guardabile, non imperdibile.