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Cinema d'autore di quelli che non si vedono da anni. Incorniciato dal fascino dei film scandinavi, questo film tratta una tematica interessante e che spinge lo spettatole al dibattito ed alla riflessione. Come reagireste in una situazione di catastrofe? Nessuno può rispondere con certezza. Questo regista scava negli istinti di sopravvivenza di ognuno di noi, mettendoli di fronte alla morale di un mondo borghese e agiato (di certo lontano dallo stato di natura). Fotografia pura, sublime, inquadrature fisse dello spettacolo della natura accompagnate dalle musiche di Vivaldi. Finale di non facile comprensione e forse potrebbe deludere qualcuno.
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immagini bellissime. storia che fa riflettere. è difficile capire la situazione di alcuni personaggi, soprattutto del padre, perchè non si può sapere come avresti reagito. solo nel momento in cui il pericolo è o sembra grande si rivelano le debolezze umane che nessuno vorrebbe avere e che nessuno sa di avere. il film non è solo drammatico, in alcuni tratti è infatti anche comico (il lavaggio dei denti, l'abbraccio di famiglia per terra...) e questo è un punto di forza del film.
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Un film ben rappresentato con una dinamica riconducibile ad un'equilibrio tipicamente scandinavo. La forza espressiva è sottile quanto complessa e spesso ricorda la morbidezza narrativa del grande maestro svedese I. Bergman. Qui ci si avvicina in punta di piedi alle piccole o grandi fobie che ognuno di noi cela in fondo all'animo, in una degna rappresentazione delle diverse contrapposizioni fra paradigmi maschili e femminili.
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"La codardia non si manifesta solo sul campo di battaglia o alla vista di un rasoio aperto e puntato contro le tremule viscere, c'è gente che ha un coraggio gelatinoso, non ne hanno colpa, sono nati così". Questo è Saramago, nel 1984, ma è un citazione calzante per quella scena della valanga da cui tutto parte. Poi incomincia un'altra e diversa slavina: quella dei sentimenti umani, malgrado il riscatto finale salvi dalla totale disintegrazione.
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Come ci si comporta in una situazione di pericolo? Prevalgono solo l’egoismo individuale e il senso di panico? In un paesaggio invernale di montagna, maestoso e ordinato, marcato dai ritmi della preparazione delle piste innevate,dai lancianeve e dagli impianti di risalita, in un quadro organico preciso si inseriscono le vicende di una famiglia in vacanza.Una famiglia perfetta i cui rituali (la colazione,i pigiami uguali, lo sci) pure vengono scanditi secondo schemi determinati. Ma succede qualcosa che incrina quasi impercettibilmente i rapporti scavando un dubbio profondo all’interno di questa felicità.E il dubbio esplode ma con esiti non tanto drammatici quanto grotteschi e a tratti comici (visita degli amici). E’ la figura paterna in discussione, che qui rivela tutta la sua debolezza ma alla fine trova un riscatto. L’ultima parte del film aggiunge valore alla storia.Le debolezze umane sono qui estese in una accettazione e condivisione del dolore che abbraccia l'intero genere umano.
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