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Proprio mentre Viktor Navorski è in volo verso gli Stati Uniti, un colpo di stato getta nel caos il paese dell'Est europeo da cui proviene. Una volta sbarcato al JFK di New York, si presenta ai controlli con un passaporto rilasciato da un governo fantasma. Risultato, il passaporto viene invalidato e di conseguenza gli viene vietata l'uscita dall'aeroporto.... |
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Riesce difficile pensare come un regista del calibro di Spielberg, la cui genialità è fuori discussione, possa alternare capolavori a film assolutamente sciapi, destinati ad essere dimenticati nello spazio di pochi mesi.
The Terminal è una riflessione sull’America del dopo 11-S, impaurita e feroce, nella quale il Sogno Americano del vivere felici-e-sicuri ha lasciato il passo all’Incubo dell’Altro, alla minaccia sempre pronta a colpire. Una commedia che vorrebbe far ridere e riflettere allo stesso momento, che però si perde in un finale scontato all’insegna dell’happy-ending (cosa che accade spesso nei suoi film), e con diversi passaggi a vuoto come, per esempio, l’inutile storia d’amore tra Viktor e Amelia (una bellissima quanto inconsistente Catherine Zeta-Jones). Eppure dall’idea di rinchiudere il protagonista (e gli spettatori) in un non luogo come l’aeroporto - rappresentazione fedele della società Occidentale di questi tempi, multiculturale ma sospettosa - dai primi quaranta minuti che lasciavano presagire una commedia brillante e piacevole, dall’elegantissima fotografia di Kaminski, dall’interpretazione perfetta di Tom Hanks, poteva nascere un film interessante a metà strada tra favola e documentario (alla Michael Moore, per interderci).
In sostanza: come film d’apertura alla 61.ma mostra internazionale del Cinema di Venezia ci si aspettava molto di meglio… |
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Questo film dimostra quanto sia inutile e stupida la burocrazia odierna. Film ambientato in un areoporto, che diventa praticamente la casa del buon Viktor che si è visto privare totalmente della sua libertà anche se alla fine risulterà ben voluto dagli addetti ai lavori. Tom Hanks si rivela perfetto per questo ruolo e il doppiaggio italiano non rovina per nulla la pellicola.
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Una divertente e originale commedia che Spielberg dirige con ritmo, ambientata interamente nel terminal JFK. L'odissea di Victor Navorsky e' una tragicomica serie di incontri, scoperte e rivelazioni che per le incomprensioni culturali trasformano l'enorme terminal in uno spazio quasi claustrofobico, come una prigione. Un film che mischia abilmente i canoni classici della commedia (equivoci, incomprensioni linguistiche) con un'amara riflessione sul sogno americano. Il coinvolgimento perde soltanto nella seconda parte con la storia d'amore scontata e prevedibile, nonostante Tom Hanks si dimostri un'interprete eccellente per il ruolo (la cui strana parlata non viene rovinata dal buon doppiaggio italiano).
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