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Recensione: Mon roi

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Mon roi
titolo originale Mon roi
nazione Francia
anno 2015
regia Maïwenn
genere Drammatico / Sentimentale
durata 130 min.
distribuzione n.d.
cast E. Bercot (Tony) • V. Cassel (Georgio) • L. Garrel (Solal)
sceneggiatura E. ComarMaïwenn
musiche S. Warbeck
fotografia C. Mathon
montaggio S. Jacquet
uscita nelle sale 3 Dicembre 2015
media voti redazione
Mon roi Trama del film
Ricoverata in un centro di fisioterapia dopo una caduta sugli sci, Tony ripercorre la sua tormentata relazione con l'irrequieto Georgio, segnata da attimi di travolgente felicità come di profonda disperazione.
Scheda a cura di Fabiana Proietti










Dopo "Polisse" Maïwenn conferma il suo stile registico, secco, nervoso, qui al servizio del racconto a ritroso di un amour fou che si fa romanzo di formazione. La fragilità fisica si rispecchia in quella emotiva e Vincent Cassel ed Emmanuelle Bercot giganteggiano nei panni di questi re e regina pronti ad annientarsi senza smettere di amarsi. Un mélo di vibrante energia dove risuonano gli echi impetuosi dei maestri, da Truffaut a Garrel.
REGIA - SCENEGGIATURA - MONTAGGIO - RITMO - IMPEGNO - POETICITÀ - HUMOUR - TENSIONE - EROTISMO
FOTOGRAFIA - ORIGINALITÀ
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Commenti del pubblico







Ultimi commenti e voti
Utente di Base (0 Commenti, 0% gradimento) giulia 13 Febbraio 2017 ore 21:52
voto al film:   8,5

Medaglia d'Argento (154 Commenti, 73% gradimento) Zurlistuta Medaglia d'Argento 12 Aprile 2016 ore 03:55
1
voto al film:   7,5

Un film bello, potente e splendidamente recitato. Una storia verosimile, un amore che segue la sua parabola, che entusiasma e che distrugge.
Una narrazione che associa presente e passato, attraverso la metafora del ginocchio rotto, in quanto disintegrazione di una persona.
Gli attori sono eccezionali, Cassel mi e' piaciuto tatno e la Bercot ancora di piu'.
Bello.
Utente di Base (10 Commenti, 55% gradimento) ossidiseppia 13 Gennaio 2016 ore 01:42
1
voto al film:   7

A una prima parte travolgente e così vera e sentita, che ti entra dentro, segue una seconda che mette in crisi la credibilità e la struttura stessa del film.
Lo scarso scavo psicologico ( questo amore è così travolgente eppure così insensato, probabilmente davvero troppo - almeno per quanto ci viene mostrato- per poter esistere, e Georgio e Tony non hanno niente in comune, è difficile immaginare su cosa si basi il loro rapporto dopo i primi mesi di entusiasmi e gioie: il legame autolesionistico che instaurano presupporrebbe una dinamica psicologica che non viene nemmeno sfiorata) su cui si può dapprima sorvolare, fa si che ci si ritrovi a metà film entusiasti per poi provare una forte delusione man mano che ci si avvicina alla fine, con scene eccessive e davvero poco profonde. Se il turbine di emozioni iniziale ti prende per mano e sembra volerti portare lontano, c'è poi qualcosa che stona. Cassel e Bercot straordinari, comunque da vedere, assolutamente godibile.
Medaglia d'Argento (100 Commenti, 53% gradimento) botswana Medaglia d'Argento 9 Gennaio 2016 ore 05:53
1
voto al film:   6

All'interno di una cornice che vede la protagonista alla prese con una riabilitazione al ginocchio - cornice assai poco interessante - il film racconta squarci di vita amorosa. Si regge principalmente sull'abilità dei due attori protagonisti, ma alla lunga diventa abbastanza ripetitivo. Funziona all'inizio, ma poi si indebolisce per un eccesso di dialoghi e situazioni che si sommano senza però approfondire la storia e l'intimità dei personaggi. Capiamo perché si sono amati, meno perché si lascino.
Medaglia d'Oro (682 Commenti, 68% gradimento) ale84 Medaglia d'Oro 8 Dicembre 2015 ore 00:07
1 1
voto al film:   7,5

Maiwenn è una regista che merita di essere seguita con attenzione: lo aveva fatto intuire con "Pardonnez-moi" e "Polisse" e lo conferma con questa bellissima storia di amore folle e crudele, resa credibile da due interpreti bravissimi (Cassel è qui in una delle sue migliori interpretazioni di sempre, la Bercot è una meritata palma d'oro). I sentimenti sono forti, ma lo scavo psicologico è acuto e la verosimiglianza è sempre salvaguardata, permettendo il pieno coinvolgimento dello spettatore. Decisamente da vedere.
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