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Recensione: Anomalisa

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Anomalisa
titolo originale Anomalisa
nazione U.S.A.
anno 2015
regia Charlie KaufmanDuke Johnson
genere Animazione / Commedia / Fantasy
durata 90 min.
distribuzione n.d.
sceneggiatura C. Kaufman
musiche C. Burwell
fotografia J. Passarelli
montaggio G. Elkins
uscita nelle sale 25 Febbraio 2016
media voti redazione
Anomalisa Trama del film
Michael Stone, un autore di libri sul tema del customer service, lotta con la sua incapacità ad avere rapporti con gli altri. Una notte, durante un viaggio d’affari di routine, incontra un’estranea che cambia la sua visione del mondo.
Scheda a cura di Rosario Sparti










Un viaggio come tanti. Una stanza d’albergo simile a tutte le stanze d’albergo del mondo. Insomma, un giorno di ordinaria infelicità. Ma in mezzo a mille voci che suonano identiche, all’improvviso una piacevole nota dissonante: un’anomalì(s)a. Poi Charlie Kaufman ci pone la domanda di sempre - “che vuol dire essere umani?” - che ha un’unica risposta possibile: ognuno di noi ha bisogno d’amore. Come questo crudele umanissimo film in stop-motion.
REGIA - SCENEGGIATURA - POETICITÀ - DOPPIAGGIO - DISEGNI
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Commenti del pubblico







Ultimi commenti e voti
Utente di Base (0 Commenti, 0% gradimento) giulia 12 Febbraio 2017 ore 16:48
voto al film:   7

Medaglia di Bronzo (51 Commenti, 80% gradimento) barney Medaglia di Bronzo 11 Febbraio 2017 ore 08:50
1
voto al film:   7,5

Questo Anomalisa è probabilmente - tra la moltitudine dei cervellotici progetti di Kaufman - quello più immediato e facile da comprendere. E proprio per questo, forse, il migliore. Momenti di grande disagio si ammantano di note romantiche, comico-grottesche e melancoliche lungo lo svolgimento di una trama semplice che la resa in animazione e alcune trovate geniali riescono comunque a rendere piacevolmente originale.
Medaglia d'Oro (264 Commenti, 70% gradimento) mimma Medaglia d'Oro 8 Marzo 2016 ore 17:58
1
voto al film:   7

Un film sulla depressione e sulla solitudine in un universo omologato nel quale tutti hanno la stessa voce e portano una maschera che tende continuamente a sfaldarsi, compreso il protagonista. Che è un esperto di comunicazione nonchè autore di un libro sull’argomento ma che in mezzo alle persone non si sa più comportare. Della gente intorno a sé percepisce solo la convenzionalità dei linguaggi e dei gesti sempre uguali. In preda alle sue ossessioni incontra Lisa, una donna con una voce vera, bellissima e vibrante ma anomala nel contesto e di lì il nome. Si verifica il miracolo della vita e della rinascita delle emozioni che però non dura, presto tornano a farsi strada gli incubi. Aldilà della storia però la novità del film è nella sperimentazione tecnica e nel mettere a segno idee e forme non sempre riuscite ma originali.
Medaglia d'Oro (273 Commenti, 64% gradimento) anzianzi Medaglia d'Oro 27 Febbraio 2016 ore 23:30
voto al film:   7,5

Medaglia d'Oro (682 Commenti, 68% gradimento) ale84 Medaglia d'Oro 25 Febbraio 2016 ore 23:03
voto al film:   8

Poetico e satirico, struggente e amarissimo, l'ultimo film di Kaufman è l'ennesimo gioiello di una grande carriera. Probabilmente non è il suo film più equilibrato, è vero che all'inizio la storia stenta a decollare, si può riconoscere che non tutti i momenti del film sono ugualmente a fuoco, ma sfido chiunque a rimanere indifferente alla scena di Lisa che canta nella camera d'albergo. Quella basta a ripagare del prezzo del biglietto. Ci vorrebbero più registi con le idee, il coraggio, la fantasia, la voglia di sperimentare di Kaufman...
Medaglia d'Argento (171 Commenti, 75% gradimento) Bardamu1991 Medaglia d'Argento 17 Febbraio 2016 ore 15:44
voto al film:   7

(...) necessaria la visione in lingua originale.
Medaglia d'Argento (171 Commenti, 75% gradimento) Bardamu1991 Medaglia d'Argento 17 Febbraio 2016 ore 15:42
1
voto al film:   7

Ero tanto curioso di capire dove il genio di Kaufman sarebbe andato a seminare, o eventualmente a spiaggiarsi. ‘Anomalisa’ non delude, ma entusiasma con moderatezza.
Un dramma in stop-motion, volutamente grezzo, che è d’animazione solo per scelta, e che in fondo si rivolge alle coscienze mature, calcando la mano – mediante una sceneggiatura assai minimale, forse fin troppo – sui temi universali di solitudine e amore: all’hotel “Fregoli”, dal nome non scelto a caso, si tenta di scuotere lo squallore e la noia della vita (moderna) di tutti i giorni, illudendosi che una voce possa essere diversa e migliore delle altre (qui il vero tocco di genio, nel gioco dei timbri maschili/femminili).
Divertente in larghe parti, con punte di amarezza, e coinvolgente quando la Leigh canta. In sala sono scattati timidi applausi, alla fine, però forse esagerati: ‘Anomalisa’ rimane un film godibilissimo, origina riflessioni ma non si può parlare di capolavoro. [necessaria l

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