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Per chi ha amato Una separazione o Il passato, questo Cliente può dare una certa impressione di deja vu, e il confronto può giocare a suo sfavore. Se quelli erano autentici capolavori, questo è forse solo un ottimo film (scusate se è poco), ma rimane un'opera intensa, tragica e ottimamente recitata. Da vedere.
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Se qualcuno l'ha definito un Farhadi in tono minore, questo film rimane pur sempre un Farhadi. Forushande - letteralmente il "Venditore", non il "Cliente" - propone un parallelismo, non casuale, fra una pièce di Miller, i suoi personaggi e la vita reale dei suoi interpreti, una giovane coppia iraniana "moderna". Il cineasta iraniano continua a dimostrarsi un attento analista dell'animo umano, e in particolare di quello femminile, raccontando il percorso di elaborazione di un'improvvisa e misteriosa aggressione. Ancora una volta, l'Iran ci viene raccontato nelle sue contraddizioni tra modernità e tradizione, con rapide oscillazioni tra il dramma e il naif. Proprio questo registro di leggerezza (il bimbo annoiato, Miss Francis nuda col trench rosso, il selfie col professore) è un piacevole elemento che, rispetto a Una Separazione o Il Passato inserisce elementi di novità e freschezza nello stile cinematografico tendenzialmente drammatico del cineasta.
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