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Nick, un operaio newyorkese, è sposato da molti anni con Kitty, madre dei suoi tre figli. Lei, una donna in apparenza tenace e forte, nell'intimità lascia trasparire tutta la sua debolezza. Nick la ama ancora ma ha anche una relazione clandestina molto appassionata con Tula, una donna affascinante di cui non riesce a fare a meno. Un giorno però Kitty scopre l'infedeltà di Nick al quale, proprio nello stesso momento, Tula chiede di operare una scelta e di impegnarsi completamente nella loro storia. Nick, prigioniero dei propri istinti, si trova a dover scegliere tra tradimento e redenzione ma capisce anche di dover riuscire a riconquistare Kitty prima che sia troppo tardi se non vuole che sfumino le sue ultime possibilità. |
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Due cose dovrebbe saper fare un uomo: essere romantico e fumarsi l’anima
Dopo quasi dieci anni Turturro torna a firmare una regia, questa volta rinunciando a un ruolo nel film: si vede, sinceramente, che ha qualcosa da dire. Quello che non ti aspetti, è che parli d’amore.
Non solo romanticismo, come preannuncia il titolo, ma amore vero, consumato, un amore sopravvissuto, quindi eterno.
Lo fa con una delicatezza estrema, servendosi di musiche coinvolgenti ma rischiando tutto, trasformando una (sua) sceneggiatura che avrebbe potuto tranquillamente sostenere da sola il film tendendo al musical, un genere che il pubblico giudica vecchio, dal quale si pensa che sia stato già tratto il massimo. La scommessa è vinta, dimostrando, oltre ad una maturità registica – influenzata dai fratelli Coen – che non si poteva dare per scontata, intelligenza e profondità.
Di questa quantomeno insolita commedia musicale, Turturro si serve per raccontare un sentimento soffocato dal tempo e dagli errori, ma ancora vivo quando il campo si allarga dall’intesa di coppia al decorrere della vita. “E del nostro futuro?” chiede Tula a Nick; “Già vivere non è una cosa da poco”. In questa risposta c’è l’abisso che separa l’ansia giovanile di chi si aspetta qualcosa dalla vita e la maturità, il disincanto, la coscienza di sé di chi ha imparato a non guardare avanti. Non guardare avanti, ma accanto.
Nick sceglie di vivere con la sua Kitty, con la Kitty che ha scelto molti anni prima e che non rinnega per un cespuglio rosso naturale. Un solo amore, per sempre. In una catena di azioni illogiche, da parte di tutti, l’unico punto fermo rimane questo.
Dopo la sequenza iniziale, col primo piano sull’impronta digitale dell’alluce di Nick, Turturro lascia spazio ai suoi attori, venendone ripagato al di là delle aspettative: James Gandolfini è splendido in un ruolo che poteva risultare sgradevole, gestendo con misura un personaggio che solo nell’ultima parte dimostra saggezza; Susan Sarandon, una vita – cinematografica – dopo The Rocky Horror Picture Show, con la maturità acquisita risulta più convincente, più radicata nel personaggio, ma è da apprezzare anche l’atteggiamento opposto di una Kate Winslet quasi sfuggente in una Tula sognatrice e perdente.
Nei ruoli ‘minori’, con l’ausilio di attori notevolissimi, il film non si perde, guadagnando anzi in scioltezza: dopo l’iniziale stupore, il cugino Bo, interpretato da Christopher Walken, si rivela un personaggio a metà strada tra il sofferto ed il grottesco, tra il serio ed il non-sense, tra commedia e musical. |
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Commenti del pubblico |
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Ultimi commenti e voti |
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7
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Brillante pellicola diretta da Turturro, stupisce per l'approccio del regista e la sua capacità di sfornare un film ben lontano dai gusti tipici degli spettatori contemporanei. Tornare dietro la macchina da presa dopo un decennio dirigendo un musical è un gran atto di coraggio.
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7,5
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7
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Tutto si può dire di questo film, tranne che manchi di idee. Esagerato, colorato, rumoroso, ridondante, ha soprattutto il merito di essere un film originale. E nel cinema di oggi, non è poco.
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7
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Film nel quale ci si immerge lentamente, ma una volta entrati in sintonia con l'idea registica, diventa irresistibile. Apprezzatissime le dinamiche del finale e la fine stessa.
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