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Recensione: Sesso e filosofia

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Sesso e filosofia
titolo originale Sex & Philosophy
nazione Francia / Iran / Tagikistan
anno 2005
regia Moshen Makhmalbaf
genere Commedia
durata 108 min.
distribuzione Bim Distribuzione
cast D. NazarovM. GaibovaF. BeknazarovT. EbrahimovaM. Abdulloeva
sceneggiatura M. Makhmalbaf
musiche NahidD. NazarovV. Mai
fotografia E. Ghafouri
montaggio M. Makhmalbaf
uscita nelle sale 14 Aprile 2006
media voti redazione
Sesso e filosofia Trama del film
Il giorno del suo quarantesimo compleanno, un uomo dà appuntamento nello stesso posto alle sue quattro amanti, tutte e quattro insieme, all'insaputa l'una dell'altra. Durante l'incontro, l'uomo tenta di spiegare il suo comportamento parlando di passione, del tempo che fugge e dell'origine dell'amore. Poi, cosciente del fatto che resterà solo, regala alle sue donne un cronometro per possano contare quanti minuti di amore vero vivranno nella loro vita. Un giorno, una delle donne si rifà viva e invita l'uomo a un incontro nella sua casa, ma una volta giunto all'appuntamento, lui scopre di essere parte di un gruppo composto da altri tre amanti che la donna ha invitato contemporaneamente. Incapaci di accettare la situazione, gli uomini discutono e se ne vanno, lasciando l'uomo solo ancora una volta.
Recensione “Sesso e filosofia”
a cura di Andrea Peresano  (voto: 7)
L’interessante regista iraniano Mohsen Makhmalbaf sceglie di ambientare in Tagikistan questo suo nuovo lavoro, in una imprecisata città dell’ex Unione Sovietica. Fra romantiche distese di foglie secche piovute dal cielo o immersi nella soffusa luce di mille candele assistiamo ad una danza onirica di musica e colori.
Un lungo monologo per riflettere sull’amore, per tentare di analizzarlo con la prospettiva degli anni e dell’esperienza. I cinquanta anni di John, le cinquanta candele accese e consumate, sono per lui il momento per guardarsi allo specchio, scoprendo nella solitudine l’unica possibile condizione dell’uomo. La ricerca incessante della sua vita è stata per il vero amore, vero e proprio motore che lo ha spinto lungo il percorso fino a qui. Il suo animo sensibile, la sua passione per la poesia e per la danza, gli strumenti con cui ha affrontato tutto, scoprendo ed imparando da ognuna delle donne incontrate. Un orologio sempre al collo per scandire con il suo ticchettio il tempo che passa, ma non uno semplice: un cronometro. Un orologio non per tutto il tempo che passa, solo per i momenti felici, quasi ad accumularli per poi poterli tenere nel palmo della mano.
Ma dopo tanto tempo, tante candele, arriva la necessità di un gesto forte, di scuotersi anche solo per vedere quello che può succedere, di una rivolta contro se stessi: incontrare nello stesso luogo le proprie quattro amanti. Quattro donne, quattro muse, diversi colori, diversi particolari, tutte unite nell’amore con e per John. Inizia una danza collettiva da cui escono, una ad una, in assolo, e ripercorriamo così le varie esperienze, le quattro vite parallele in cui il protagonista è entrato.
Si tirano le somme e l’amore è uno stupendo miracolo che purtroppo dura solo pochi istanti irripetibili. Ogni rapporto è destinato a raffreddarsi con il tempo. La fedeltà è un’innaturale forzatura. L’istante magico che ci fa innamorare è frutto di una serie di eventi fortuiti.
L’amore è oggi incompreso e impossibile, Romeo e Giulietta non potrebbero sopravvivere all’aria viziata delle nostre distese di cemento. Tutto è duro, meccanico, calcolato, è soltanto sesso, che, finito, lascia l’uomo solo con se stesso.
Il colpo di scena finale, il rovesciamento delle parti, il passaggio inaspettato da cacciatore a preda. L’approccio dei due sessi è ovviamente opposto, e mentre le sue donne, i suoi amori, ragionano con lui, gli uomini reagiscono in maniera forte alla confessione della donna.
Rimaniamo infine soli, con un unico rammarico: il pensiero di come una farfalla abbia a disposizione un istante rispetto al tempo a noi concesso, eppure lo viva a pieno, spensierata, librandosi semplicemente da un fiore all’altro.
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