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Stella è una giovane donna che crede di avere le idee molto chiare. Ha un obbiettivo e sa che lo raggiungerà: entrare nel mondo dei grandi dalla porta principale. Nelle sue tasche nasconde un segreto, il biglietto aereo che la porterà lontano. Lontano dal padre e dal dolore per la morte di sua madre. Stella è forte, intelligente, ambiziosa, bella, molto bella: Iuri le dice sempre che è "sconvolgente e definitiva". Iuri è suo fratello maggiore. Iuri è completamente e dunque infelicemente innamorato di Stella. |
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"Doom generation."
Sogni e incubi. All’estremo grado, di un malessere, di una condizione, di una storia. Giochi di casualità in cui smarrire l’occhio e perdere l’orientamento: la notte da rompere prima che venga rimpianta. Un incrocio sperimentale. Eccessivo e confuso. Indipendente e coraggioso: opera sui corpi sensibili in ambiente troppo 'chimico'.
Nella periferia immaginaria della 'guerra personale', gli sguardi si lasciano contaminare da estetiche 'accentratrici' (creazioni artigianali) calando inevitabilmente esistenze ciondolanti, miscele inquinanti ed esplosive, tra spazi più vivi e filtrati dal desiderio di scoprire la fragranza - letale - della 'visione alterata' (esperimento visuale). L’occhio 'elettronico' è una polveriera, un laboratorio di esperimenti e di riscatto per chi negozia sicurezza con la libertà. Una dimora, uno 'stato divoratore' che si addentra all'interno di uno dei temi forti della contemporaneità: l'uscire fuori del mondo, il separarsi dalla comunità 'virtuale' (disconnettersi) per praticare scenari nuovi, magari 'antichi' nelle forme ma diversi nell'animo.
Tra fughe apparenti, spazi metaforici e finte vite 'naturali', pusher, rave illegali e corse in motorino, tutta la riflessione, bisogno, desiderio di rifuggire dal mondo 'globalizzato', per riscoprire i corpi, le piccole emozioni, in una parola le 'persone', si vanifica in un meccanismo formale che assolve il mondo così com'è, luogo sempre e comunque migliore di qualunque desiderio di libertà. Proprio il desiderio è il grande assente dall’opera prima di Libero De Rienzo, troppo concentrato sul suo assolutismo di de-costruttore - apparente - delle immagini (e dell'immaginario) per preoccuparsi del 'cuore' dei suoi personaggi.
Così non si tratta tanto di un 'montaggio delle attrazioni' o di quella regola tipica dove due immagini non hanno senso prese separatamente, lo acquistano tramite il montaggio, ma di 'trovate' cinematografiche, di coerenza propria del regista che porta a rispecchiare anche nella messa in scena e nella resa formale l’artificiosità del tema portante, espresso attraverso un elogio della 'falsità' e dell’illusione, ottenuta con vari accorgimenti tecnici. Il risultato è semplice e ambiguo: lo spazio di contemplazione è materico; di tutto il movimento anticonformista e della violenza dei gesti non resta che la composizione. |
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News sul film “Sangue - La morte non esiste” |
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Esordi d'attori alla regia, ogni lunedì alla Casa del Cinema (14 Febbraio 2011)
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La 'giostra' di Libero De Rienzo (29 Maggio 2008)
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"Sangue", il film 'Bello e invisibile' 2007 ( 5 Giugno 2007)
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'Sguardi di cinema italiano' prosegue con De Rienzo (23 Marzo 2007)
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Dolmen Dvd: prime uscite 2007 (14 Dicembre 2006)
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Opere prime a Gallio (20 Luglio 2006)
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Il "Sangue" di Libero De Rienzo (26 Aprile 2006)
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