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Ali, Omar, Kwita e Boubker sono dei bambini che passano la loro vita sulle strade delle periferie più degradate di Casablanca.
Fuggiti da una banda gestita da un ragazzo più grande, Dib, che tiene in pugno le legioni dei ragazzini facendoli lavorare per lui, i quattro sono costretti ad affrontare ogni giorno situazioni di violenza, con l'unico conforto della loro amicizia. |
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Ali, Omar, Kwita e Boubker sono dei bambini che passano la loro vita sulle strade delle periferie più degradate di Casablanca.
Fuggiti da una banda gestita da un ragazzo più grande, Dib, che tiene in pugno le legioni dei ragazzini facendoli lavorare per lui, i quattro sono costretti ad affrontare ogni giorno situazioni di violenza, con l'unico conforto della loro amicizia.
Di tutti e quattro, l'unico a non essere orfano è Ali, che è fuggito di casa.
Ali è anche il più grande dei quattro e in qualche modo la loro guida.
Sogna di imbarcarsi, Ali, e di trovare la favoleggiata isola dai due soli.
Proprio quando sembra riuscire a realizzare il suo sogno, muore colpito da un sasso scagliato nel corso di uno scontro con i bambini della banda di Dib.
I suoi amici decidono di seppellirlo come un "principe" e di realizzare il suo sogno: trovare l'isola con due soli; ma non è facile sottrarsi alle leggi della strada...
Opera seconda del marocchino Nabil Ayouch, "Ali Zaoua" è un film importante, che mette in scena la disperazione della vita di strada e di vite alla deriva, ma anche la speranza mai sconfitta di qualcosa di migliore.
Utilizzando uno stile semplice, asciutto, decisamente appropriato alla vicenda, la pellicola segue da vicino l'evolversi della vicenda e i piccoli protagonisti, tutti toccanti nelle loro interpretazioni.
Un film "neorealista", se vogliamo, ma non nel senso restrittivo del termine.
Un racconto a tratti crudo e drammatico ma allo stesso tempo delicato e commovente.
Soprattutto, "Ali Zoua" è un film appassionato e sincero, e questo, al di là dei giudizi di valore, è senza dubbio un merito.
Premio del pubblico ai festival di Amiens e Bruxelles.
Premio del pubblico al Festival del Cinema Africano di Milano.
Premio come migliore pellicola del Fespaco, il festival panafricano del cinema, tenutosi in Burkina Faso. |