Spesso le verità sono scomode. Quella circa la catastrofe ambientale verso la quale siamo lanciati a grande velocità (da zero a cento in 4 secondi…!) è una di queste. Che fare? Comprarsi un Suv, non fare figli e fregarsene altamente delle alluvioni che ogni anno si scatenano, mietendo migliaia di vittime, potrebbe essere una soluzione più che conveniente. A parte il costo della macchina, of course. Altrimenti si potrebbe iniziare a pensare, e sarebbe ora, che tra cinquanta anni la terra non ne potrà più di essere abitata da uomini così stupidi da non curare la casa in cui vivono, l’unica possibile, fino a prova contraria.
D’altronde un assaggio di tutto ciò lo abbiamo già visto nell’ annus horribilis 2005: New Orleans, Austria, Svizzera…
Al Gore, ex futuro presidente degli Stati Uniti, è andato in giro per il mondo a sensibilizzare la gente riguardo questo tema così importante, indegnamente trascurato da chi questo mondo lo governa, in primis proprio colui che presidente degli Stati Uniti lo è attualmente…
Davis Guggenheim ne ha fatto un film-documentario, che dopo più di sei mesi di continui rimandi, è uscito finalmente nelle sale. Purtroppo il risultato è piuttosto deludente, nonostante la nobile causa che si prefissa di raggiungere. Al Gore sembra più uno scienziato ambientalista saputello, che un politico di professione. I dati inconfutabili circa il disastro ecologico degli ultimi anni vengono quasi sempre sciorinati senza citarne la fonte; l’irritante voce fuori campo (perché qui da noi neanche i documentari si lasciano in lingua originale con sottotitoli) si abbandona frequentemente a digressioni circa il passato bucolico del piccolo Al, fatto di raccolti di tabacco e allevamenti di tori, che difficilmente può interessare lo spettatore. Nel suo show il personaggio (Al Gore) troppo spesso ruba la scena al messaggio (ambientalista) del quale si fa portavoce, la pubblicità offusca il programma. Ma d’altronde si sa, la pubblicità è tutto nel mondo -occidentale- d’oggi, e difatti non possono non colpire le innumerevoli inquadrature di un Gore pensoso e pensante, col suo bel Mac in primo piano, lui che della Apple fa parte del consiglio d’amministrazione…
No. Un messaggio così importante come quello teso alla salvaguardia dell’ambiente non può essere inquinato da personaggi che restano pur sempre politici. |