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Recensione: Ci sarà la neve a Natale?

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Ci sarà la neve a Natale?
titolo originale Y'aura-t-il de la neige à Noël?
nazione Francia
anno 1997
regia Sandrine Veysset
genere Drammatico
durata 90 min.
distribuzione Cinecittà Luce
cast D. Reymond (La madre) • D. Duval (Il padre) • J. Martinez (Jeanne) • A. Roger (Bruno) • J. Chaix (Paul) • F. Chimenes (Blandine)
sceneggiatura S. VeyssetA. De Robien
musiche H. Ancillotti
fotografia H. Louvart
montaggio N. Quettier
media voti redazione
Ci sarà la neve a Natale? Trama del film
In una fattoria fredda e malmessa a sud della Francia vive una madre con i suoi sette figli. Il padre è il suo amante, che è ancora sposato con un'altra donna: in cambio della modesta sistemazione che ha concesso alla donna pretende che lei e i bambini rinuncino a tutto pur di impegnarsi a tempo pieno nel duro lavoro dei campi.
Recensione “Ci sarà la neve a Natale?”
a cura di Andrea Olivieri  (voto: 7)
Una madre con sette figli in una Francia rurale di epoca moderna ma indefinita. E c'è anche un padre naturalmente che però è il "padrone" oltre ad avere un'altra famiglia, quella riconosciuta, nelle campagne a qualche chilometro di distanza.
La situazione familiare, piuttosto complicata, è comunque accettata da tutti: i diversi ruoli del padre, dell'amante, del padrone, degli operai, della madre e dei bambini s’intersecano; il lavoro, l'amore e l'oscenità si sfiorano. In mezzo a questo caos la madre diventa il personaggio centrale, quello che riesce a rendere le cose meno crudeli e a preservare l'universo tenero e complice dei suoi figli.
Il regime affettivo che il compagno le impone è duro per la donna e i ragazzi, ma un meraviglioso evento natalizio contribuirà a riscattarli da quella misera realtà.
Per il suo esordio, Sandrine Veysset, sceglie una dimensione antica, quasi autobiografica, raccontando i quotidiani piccoli eroismi di una donna. Ritratto rurale e in controluce di una madre senza tempo, scandito dal passaggio delle stagioni e dai colori accesi che si stemperano lentamente.
Vincitore del premio De Luc come miglior film francese, “Ci sarà la neve a natale?” rende omaggio alla tradizione orale, alle novelle ascoltate accanto al fuoco, riuscendo a materializzare i sogni di queste creature invisibili. I cambi di stagione evidenziano stati d'animo ed incomprensioni, i silenzi racchiudono complicità mai confessate.
Il cinema della Veysset è essenziale, mai gridato; ha la semplicità e il fascino delle parole sussurrate che accompagnano lo spettatore in un microcosmo poco frequentato dai giovani autori; esistenze ordinarie fotografate con dialoghi ridotti e l'intenzione di creare un riuscito connubio tra finzione e documentario.
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