Ancora una volta il cinema sfida la genialità di Oscar Wilde, cercando di portare sul grande schermo una delle sue commedie (in questo caso si tratta de: “Il ventaglio di Lady Windermere", del 1891) ma finendo inevitabilmente per esserne vittima. Costumi e fotografia sono impeccabili, ma alla fine i veri meriti del film vanno ricercati nei dialoghi originali e nei sottili aforismi tipicamente wildiani, che lo rendono godibile e sempre accattivante. In questo contesto la mano del regista sembra del tutto superflua, quasi priva di senso, mentre gli attori riscoprono la centralità della recitazione, più che mai delicata e impegnativa trattandosi di un’opera teatrale. E in questo non delude nessuno, al contrario: la Johansson è tanto bella quanto perfetta nel ruolo della fragile sposina del sig. Windemere; la Hunt regala un’interpretazione ammirabile in un personaggio difficile e ambiguo, mentre Milena Vukotic (chi si ricorda della signora Fantozzi? Sì, proprio lei…) è assolutamente brillante nel ruolo di una contessa di mondo, pettegola e sagace. Il resto è un “semplice” raccontare una commedia come sempre intelligente e piena di equivoci, che si incastrano a meraviglia tra dialoghi provocatori e considerazioni alquanto scomode forse, ma mai così tanto vere: sull’amore, il matrimonio, il tradimento, più in generale sulla vita. |