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Recensione: Il prescelto

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Il prescelto
titolo originale The Wicker Man
nazione U.S.A.
anno 2006
regia Neil LaBute
genere Thriller
durata 106 min.
distribuzione Medusa Film
cast N. Cage (Edward Maulis) • E. Burstyn (Lady Summersisle) • L. Sobieski (Honey) • M. Parker (Rose/Thorn) • K. Beahan (Willow Woodward) • F. Conroy (Dr. Moss)
sceneggiatura N. LaBute
musiche A. Badalamenti
fotografia P. Sarossy
montaggio J. Plotch
uscita nelle sale 1 Dicembre 2006
media voti redazione
Il prescelto Trama del film
Uno sceriffo indaga sulla scomparsa di una giovane donna. All'inizio le cose sembrano assumere un andazzo piuttosto lineare, ma nel giro di quache giorno le indagini svelano al protagonista un mondo oscuro popolato da perversione e atrocità tra le quali terribili sacrifici umani. Lo sceriffo è così costretto a rimettere in discussione tutte le certezze della sua esistenza, mettendo in pericolo la sua stessa vita...
Recensione “Il prescelto”
a cura di Francesco Alfani  (voto: 3,5)
E’ difficile motivare dal punto di vista cinematografico l’uscita nelle sale di un film brutto come “Il prescelto”, per il quale forse nemmeno l’etichetta di film di serie B sarebbe appropriata. Mille altre possibili spiegazioni si contendono perciò il primo posto: ossequio alla recente moda hollywoodia-na di recuperare tutti i titoli pesanti del thriller-horror degli anni ’70, risposta dell’industria dello spettacolo alla necessità di completare la programmazione delle troppe sale cinematografiche sorte un po’ disordinatamente negli ultimi anni, fiducia probabilmente ben riposta nel consumismo imperante anche nella fruizione latamente artistica, complicità colpevole del produttore e del regista/sceneggiatore Neil LaBute (che pure si era fatto apprezzare per lavori precedenti al cinema e a teatro) ai danni della reputazione del resto degli addetti ai lavori o al contrario scelta keynesiana spinta di sostegno alla domanda del grande numero di quelli che vivono all’ombra dei riflettori di Hollywood. Una risposta vale l’altra: resta il fatto dell’ennesimo thriller con venature sovrannaturali (che qui tra l’altro si dissolvono praticamente nel nulla) scritto e girato con tutti e due gli occhi, oltre che all’originale “The Wicker Man” di Robin Hardy del 1973, anche all’intramontabile ed evidentemente inimitabile prototipo de “Il sesto senso” (la cui impostazione fondata sulla sottigliezza ed ambiguità del confine tra la vita e la morte viene peraltro a nemmeno metà film abbandonata per perdersi dietro altri vaghi esempi, da “Il villaggio dei dannati” a una qualche “Isola del dottor Moreau”). Ma sarebbe troppo anche cercare qualche ascendenza ragionata per un film che di ispirazione, anche imitativa, non ha quasi nulla. La sceneggiatura si limita per quasi novanta minuti ad affastellare senza una logica sequenze slegate tra loro, che vorrebbero, ma non riescono a creare nessuna tensione, e che sono per lo più frutto di saccheggi di altri autori: e tra dialoghi quasi imbarazzanti e forse due belle immagini il racconto procede a caso seguendo uno stranito Nicolas Cage nel suo vano peregrinare per i sentieri dell’isola. Il colpo di scena atteso, o meglio sperato, che ripari alla noia dilagante è in realtà piuttosto prevedibile (e, scelta incomprensibile dei distributori, sta tutto nel titolo italiano del film): e l’unica idea originale, quella della comunità governata dalle donne, non è messa in scena con la forza adeguata. Con alcuni vertici di ridicolo quasi sublime, come Cage che si ferma a rispondere al telefonino mentre è inseguito da tutta l’isola, o Mrs Summerisle con la faccia dipinta di bianco e azzurro che somiglia più a un ultrà che a una sacerdotessa celtica, e battute memorabili (Cage che urla alle donne “siete tutte puttane!”), “Il prescelto” si colloca in buona posizione per aspirare a titolo di film più brutto dell’anno.
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