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Recensione: Tutti gli uomini del re

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Tutti gli uomini del re
titolo originale All the king's men
nazione U.S.A.
anno 2006
regia Steven Zaillian
genere Drammatico
durata 125 min.
distribuzione Sony Pictures
cast S. Penn (Willie Stark) • J. Law (Jack Burden) • K. Winslet (Anne Stanton) • J. Gandolfini (Tiny Duffy) • M. Ruffalo (Adam Stanton) • P. Clarkson (Sadie Burke) • A. Hopkins (Giudice Irwin) • K. Baker (Sig.ra Burden)
sceneggiatura S. Zaillian
musiche J. Horner
fotografia P. Edelman
montaggio W. Wahrman
uscita nelle sale 22 Dicembre 2006
media voti redazione
Tutti gli uomini del re Trama del film
Willie Stark è un giovane idealista che si batte per i diritti civili e vuole cambiare il sistema politico corrotto dello stato della Louisiana. Grazie alle sue battaglie, riesce ad ottenere la carica di governatore dello Stato, ma la scalata ai vertici trasformerà anche lui in una facile preda della corruzione e del malcostume vigente tra i poteri forti e la classe politica.
Recensione “Tutti gli uomini del re”
a cura di Riccardo Rizzo  (voto: 6,5)
La grande attesa per l’uscita di un film normalmente è segnata da entusiastiche recensioni prima e amare, quando non severe, considerazioni poi. Per carità, è normale presentare un film nella miglior maniera possibile, ma quando poi si esce dal cinema con un latente senso di insoddisfazione, è sempre brutto doverne scrivere la recensione.
Di sicuro Tutti gli uomini del re non è Casino Royale o Borat, ma il buon cast e una storia accattivante fatta di politica, corruzione e intrighi vari sono dei buoni motivi per suscitare l’interesse dello spettatore, e invece, purtroppo, il primo lungometraggio da regista per Steven Zaillian (già sceneggiatore di Schindler’s list, Hannibal o The interpreter) è la più classica delle “occasioni perse”, vale a dire uno di quei film che avrebbero tutti gli elementi per poterne decretare il successo, ma che alla fine non riescono a convincere. La trama riprende quella dell’omonimo romanzo di Robert Penn Warren, che nel 1946 vinse il premio Pulitzer, ispirandosi alla storia di uno dei politici americani più controversi della storia: Huey P. Long. Figlio di un umile contadino, uno zotico come direbbe lui, riuscì nell’impresa di diventare governatore della Louisiana prima, e senatore poi. Diceva che preferiva essere “il re dei pesci piccoli in Louisiana che un pesce piccolo a Washington”, anche se presentò la sua candidatura addirittura per essere il presidente degli Stati Uniti; una personalità eccentrica quindi, un uomo buono e cattivo allo stesso tempo, umile ed ambizioso, ingenuo idealista e duro realista.
Il film dovrebbe ricalcarne proprio questi aspetti, cogliendo sfumature e dettagli di un personaggio contro-Potere, ma dal Potere stesso consumato. Sfortunatamente la sua parabola politica non viene sufficientemente spiegata nel film, che si divide in due parti nette e (quasi) antitetiche, che non riescono quasi mai a scavare in profondità, ad emozionare, a trasmettere un qualsivoglia messaggio: contro la politica o circa il Potere e l’enigmaticità dell’animo umano. Eleganti primi piani ed espressivi giochi di luce negli interni squarciati dai fumi di un sigaro sempre acceso, non riescono a trasformarsi in efficaci coinvolgimenti emozionali, dando invece il fianco ad una noiosa ricostruzione scenica senz’anima. Eppure non si può dire che il film sia brutto, perché se è vero che la gestualità (e il doppiaggio) di Stark/Penn è sopra le righe, è anche vero che la figura del governatore è incarnata perfettamente dall’attore americano. Se da una parte c’è approssimazione nello svolgimento della storia, dall’altra questa può contare su scene ben costruite e momenti coinvolgenti (come il discorso di Stark alle masse povere del paese prima che venisse eletto). Se da un lato il film poggia eccessivamente sulle interpretazione di Penn e Law, dall’altro può contare anche su attori del calibro di Hopkins, Winslet e Gandolfini.
Un’occasione persa, appunto.
Commenti del pubblico







Ultimi commenti e voti
Medaglia di Bronzo (69 Commenti, 56% gradimento) magio1406 Medaglia di Bronzo 30 Aprile 2013 ore 13:07
voto al film:   6

Ottimo cast, storia possente ma risultato appena sufficiente. Sono d'accordo con la recensione di R. Rizzo quando dice che il film è una grossa occasione persa, poteva e doveva essere molto meglio; così com'è resta soprattutto una grande prova d'attori. Interessante la scalata di Stark al potere con i suoi comizi improvvisati di fronte alla folla esultante e forte anche l'epilogo. Un pregio? Il film si mantiene sempre un gradino sopra la noia.
Utente di Base (7 Commenti, 33% gradimento) nefasto87 31 Gennaio 2013 ore 15:57
voto al film:   7

Medaglia di Bronzo (76 Commenti, 30% gradimento) Pierrot Medaglia di Bronzo 6 Ottobre 2012 ore 15:31
voto al film:   6

Utente di Base (40 Commenti, 27% gradimento) andrea_cavax 23 Ottobre 2011 ore 22:15
voto al film:   7

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