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Il mondo sta per ricevere una sconcertante rivelazione: il surf è stato inventato dai pinguini! Una troupe cinematografica ha infatti ripreso il dietro le quinte della più competitiva, pericolosa e mozzafiato gara sportiva tra le onde: il 'Campionato Mondiale di Surf per Pinguini'. |
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Le molteplici invasioni di animali più o meno esotici nelle sale cinematografiche hanno talmente saturato la pazienza del pubblico che probabilmente un prodotto gradevole come questo passerà (quasi) del tutto inosservato, ancor più se nella sala accanto ci saranno Shrek terzo o i Simpson. In tempi in cui neanche la Disney è sinonimo di garanzia per gli amanti del genere di animazione, e le uniche residue speranze ormai si chiamano Pixar, Burton o Miyazaki, la Sony è riuscita nel difficile compito di fare un film se non intelligente almeno non stupido, se non divertente almeno gradevole. La trama è di una banalità disarmante all’insegna dell’ insegui i tuoi sogni e anche un poco assurda se si pensa che il nostro pinguino preferito vuole vincere un importante campionato di surf preparandosi solo in una manciata di giorni, ma la freschezza e la semplicità con la quale si tratta la storia rende Surf’s up un film assolutamente godibile, per adulti e bambini.
Il film adotta uno stile documentaristico (da reality show in realtà) che risulta essere molto interessante per raccontare le vicende dei protagonisti e che paradossalmente gli dà anche un tocco di “realismo”; certo, non è una novità adottare questo stile per generare una commedia, ma l’audacia nel farlo in una pellicola di animazione è da applausi e la distingue da tante altre che si rivelano meri esercizi di tecnica digitale e nulla più. Ovviamente anche in questo caso il risultato finale dal punto di vista tecnico è eccelso e impressionanti sono le riproduzioni del mare e delle sue onde, sebbene risulti evidente che l’intento principale fosse quello di introdurre degli elementi innovativi in questo genere che rischia di non attrarre perché saturo di prodotti obiettivamente scadenti. In questo senso per esempio, è lampante la differenza tra Happy Feet e Surf’s up, che fortunatamente hanno in comune solo i loro protagonisti: questi pennuti polari che dalla Marcia dei pinguini in poi non hanno mai smesso di mettere le zampe in sala…
Ottimi il doppiaggio e la colonna sonora. |
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