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Recensione: Le cinque variazioni

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Le cinque variazioni
titolo originale De fem benspaend
nazione Danimarca / Francia / Belgio / Svizzera
anno 2003
regia Lars von TrierJorgen Leth
genere Documentario
durata 90 min.
distribuzione Esse&bi Cinematografica
cast J. Arenal (Una Donna, Obstruction #1 Cuba) • P. Bauchau (L'uomo perfetto, Obstruction #3 Bru) • D. Hernandez Rodriguez (Un uomo, Obstruction #1 Cuba) • A. Vandernoot (La donna perfetta, Obstruction #3) • L. von Trier (sé stesso) • J. Leth (sé stesso)
sceneggiatura L. von TrierJ. LethA. Leth
fotografia K. HattesenD. Holmberg
montaggio M. HojbjergD. DencikC. Skousen
media voti redazione
Le cinque variazioni Trama del film
"Le cinque variazioni" è Un viaggio investigativo nell'universo del "documentario" basato sui manifesti scritti da vari registi. Un approfondimento su un filmaker che sta rivisitando ma anche ricreando - ma in maniera non convenzionale - uno di questi film: "The perfect Human / Det perfekte menneske", del 1967 che è anche un documento sulla vita in Danimarca e sulle problematiche familiari di Leth.
Recensione “Le cinque variazioni”
a cura di Giordano Rampazzi  (voto: 7)
Prima di vedere questo apprezzabile film-documentario, sarebbe opportuno conoscere la singolare idea di cinema che ha Lars (von) Trier, fondatore di un eccentrico e provocatorio movimento cinematografico, il Dogma95, che nei sui dieci anni di esistenza (1995-2005) ha dato vita a una quarantina di film, talvolta alquanto interessanti (vedi “Idioti”, “Festen” o “Italiano per principianti”) ma decisamente “contrassegnati” dal decalogo del movimento stesso. Solo in questo modo si può perdonare l’evidente antipatia del perverso e geniale regista danese e accettare di buon grado questo narcisistico ma illuminante “Le cinque variazioni”.
Tutto ha inizio da un vecchio cortometraggio intitolato “L’essere umano perfetto”, diretto dal regista danese Jorgen Leth alla fine degli anni ‘60. Von Trier ne è innamorato e decide così di attuare un gioco diabolico che prevede la realizzazione, da parte del regista originario, di cinque variazioni sul tema, ogni volta con ostacoli diversi (non a caso il titolo originale può essere tradotto con “I cinque impedimenti”). Così come, per Bob Dylan, dietro la bellezza c’era sempre un qualche tipo di dolore, per Lars Von Trier dietro l’opera d’arte – e un film concepito come tale – c’è sempre un conflitto intellettivo, una ricerca interiore per oltrepassare limiti imposti ma anche autoinflitti. E il suo scopo, in effetti, viene mostrato al meglio. L’allievo Trier omaggia il maestro Leth ma soprattutto pone domande molto interessanti sulla creazione artistica e sulla libertà espressiva ed estetica nel cinema ma non solo. Spettacolarizza il potere e contemporaneamente lo demolisce, evidenzia l’impossibilità di imbrigliare il talento, ci parla di rapporto tra etica e arte, ribadisce la centralità delle idee, esalta l’indipendenza di spirito ma ricorda l’essenzialità dei punti di riferimento. Ne “Le cinque variazioni” la tecnica è dunque proposta come un qualcosa al servizio dell’esplorazione del linguaggio filmico, utile a svelare e a nascondere, coinvolta nella creazione di un mondo fittizio nel quale tutti noi ci ripariamo poichè spaventati dal reale.
Dopo questa ora e mezza, l’unica cosa di cui si è certi è che se esiste un “essere umano perfetto”, di certo non è Lars von Trier. Ma lui lo sa bene. Non è, forse, proprio questo il suo punto di forza?
Commenti del pubblico







Ultimi commenti e voti
Medaglia di Bronzo (72 Commenti, 75% gradimento) yanquiuxo Medaglia di Bronzo 23 Marzo 2017 ore 21:30
voto al film:   7

Utente di Base (11 Commenti, 70% gradimento) silvia-v 3 Agosto 2014 ore 21:25
voto al film:   6

Utente di Base (30 Commenti, 60% gradimento) simonani 29 Luglio 2014 ore 19:19
voto al film:   6,5

Utente di Base (5 Commenti, 40% gradimento) Drugodam 14 Maggio 2014 ore 23:08
voto al film:   7

Medaglia di Bronzo (51 Commenti, 80% gradimento) barney Medaglia di Bronzo 17 Aprile 2014 ore 01:14
voto al film:   6,5

Utente di Base (3 Commenti, 66% gradimento) Epo11 27 Novembre 2012 ore 08:07
voto al film:   8,5

Utente di Base (18 Commenti, 11% gradimento) zioJim 17 Marzo 2012 ore 11:03
1 1
voto al film:   5

Film folle, come folle è il suo regista che con la sua pazzia è capace di toccare le vette più alte o di perdersi in tediose elucubrazioni. Ha come merito quello di suscitare una profonda curiosità sul corto "The perfect human" del 1967 (che è veramente bello e interessante).
Medaglia d'Argento (164 Commenti, 65% gradimento) Clavius Medaglia d'Argento 5 Gennaio 2012 ore 18:20
2
voto al film:   5

Insopportabile esercizio di stile.
Medaglia d'Oro (682 Commenti, 68% gradimento) ale84 Medaglia d'Oro 21 Novembre 2011 ore 23:12
3 1
voto al film:   7

Forse, se il post-moderno in campo cinematografico esiste, questo film ne è uno degli esempi più illuminanti. ..
Medaglia d'Argento (113 Commenti, 59% gradimento) kikujiro Medaglia d'Argento 3 Ottobre 2011 ore 21:31
1
voto al film:   7

sperimentale senz'altro ma più godibile di quello che si può credere.da vedere

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