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Recensione: Profondo blu

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Profondo blu
titolo originale Deep Blue
nazione Gran Bretagna / Germania
anno 2003
regia Alastair FothergillAndy Byatt
genere Documentario
durata 83 min.
distribuzione Lucky Red Distribuzione
sceneggiatura A. FothergillA. Byatt
musiche G. Fenton
fotografia D. Allan
montaggio M. Elsbury
media voti redazione
Profondo blu Trama del film
Un viaggio nel mare e nei suoi mondi più affascinanti, seducenti e selvaggi: dalle barriere coralline alle scogliere della costa atlantica, dai vasti spazi dell'oceano aperto ai paesaggi notturni dei più profondi abissi...
Recensione “Profondo blu”
a cura di Andrea Olivieri  (voto: 7)
"La vita degli oceani scorre anche sui suoi margini…"

La luce si attenuava sino a scomparire, ma lasciando il posto ad una vita completamente nuova e diversa. Una vita autentica, intensa, meravigliosa, in cui strani esseri sembrano pulsare nell'oscurità.
Nel documentario di Alastair Fothergill e Andy Byatt l'acqua è la vera protagonista. L'acqua del mare, con le sue suggestioni ma anche con il suo essere elemento sovrastante, a cui spesso le varie specie animali si abbandonano impotenti.
A tratti la macchina da presa segue i suoi abitanti, ci rende parte della loro vita (talvolta anche del dramma della loro morte), altre volte è un tutt'uno con le onde del mare. Altre volte ancora ci guida attraverso suggestive ed incredibili panoramiche veloci sull'acqua.
Con un budget di 15 milioni di dollari, i registi hanno riunito 20 squadre di operatori specializzati, girato oltre 7mila ore di pellicola in oltre 200 location situate in giro per il mondo per più di cinque anni, scendendo a oltre i 5mila metri di profondità per scoprire l'inimmaginabile. E le scene del film parlano da sé, grazie anche ad una musica creata appositamente da Gorge Fenton, che compose la colonna sonora di "Gandhi", e registrata dall'Orchestra Filarmonica di Berlino.
La dolcezza dei delfini è contrapposta alla violenza delle orche, capaci di catturare un piccolo di balena che, insieme alla mamma, sta migrando verso nord. La natura è anche questo. Divertenti i granchi soldato, che raggruppano palline di sabbia trasformandosi in piccoli calciatori… e la musica brasiliana strappa più di un sorriso. Le musiche seguono, con melodia buffa, la "disinvolta" andatura di un gruppo di pinguini imperatori, chiusi, come in una mischia di rugby, al vento gelido e spietato dell’inverno antartico. Un albatros solitario lotta contro il burrascoso Oceano del Sud, mentre madri di orso polare si avventurano sul ghiaccio per cacciare le foche. Un mondo che non conosce altra legge se non quella crudele della sopravvivenza e che pure si manifesta in forme di insuperata poesia.
Affascinanti le riprese dei fondali marini durante la notte; la barriera corallina diventa, al calar del sole, un mondo nuovo e spaventoso, frequentato da una varietà di creature sconosciute. Scopriamo lentamente "il cespuglio che cammina": una varietà di stella marina che si vede solo di notte, assistiamo alla guerra tra due colonie di corallo che si attaccano a vicenda in quella che potrebbe essere la scena di un film di fantascienza. Uno straordinario ecosistema che sopravvive nel più duro degli ambienti oceanici.
Dopo "Il polo migratore" e "Microcosmos", un nuovo progetto, singolare ed esauriente, mai intrapreso nel campo del film-documentario.
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