Lo chiamano l’Antonioni turco e non è un paragone casuale. Lui è Nuri Bilge Ceylan e guardando il suo ultimo film, “Il piacere e l’amore”, è impossibile non pensare al grande regista italiano.
La trama è molto semplice. Isa e Bahar sono in crisi, lui professore universitario interpretato dal regista stesso, e la sua compagna, lei produttrice televisiva Bahar, nella realtà è la vera moglie di Ceylan. Si sono amati a lungo, ma ora la passione non c’è più, restano lunghi silenzi carichi di frustrazione, prima dell’ammissione della sconfitta: “no non ti amo più, lasciamoci”. Il caldo della spiaggia d’estate contrasta con il gelo comunicativo tra i due. Sembrerebbe una separazione sofferta ma naturale, anche perché condivisa. In realtà Isa e Bahar non riescono a superare il trauma. Lui prova a sfogarsi facendo sesso violento con una ex, lei, in preda alla depressione si rifugia nel lavoro lontano da Istanbul. Ma l’alternarsi delle stagioni è per natura ciclico, (il titolo originale dell’opera è “climi”), così tutto torna al punto di partenza, con la necessità e l’impossibilità di amarsi.
L’abilità di Ceylan è soprattutto quella di creare tensione narrativa attraverso i silenzi, gli sguardi muti, ma carichi di espressività. Pur senza raccontare nulla o quasi del passato della coppia sembra di capire tutto della situazione. Altra nota di merito è la fotografia, firmata da Gokhan Tiryaki, veramente eccezionale. Una luce sempre suggestiva che penetra e crea atmosfera con grande efficacia. La passione e l’amore è un film dalle grandi ambizioni stilistiche e narrative, proprio perché pretende di dare contenuto ai silenzi. Da un punto di vista dello stile nulla da eccepire, Ceylan è bravissimo e si vede, alcune scene sono veramente molto belle. La dilatazione del tempo è un linguaggio che il cinema ha a lungo usato per entrare nel profondo degli stati d’animo, per andare oltre le parole e mettere in primo piano direttamente le emozioni. Ovviamente tutto ciò comporta che la tensione deve essere sempre al massimo, altrimenti si rischia di annoiare il pubblico e questo non è escluso che succeda agli spettatori di questo film turco, rigoroso e di ottima fattura, ma forse non molto originale. |
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