Con il titolo “Tenacious D e il destino del rock”, esce in Italia il film para-autobiografico di Jack Black e Kyle Gass: letteralmente, “Tenacious D (è il nome della band) e il plettro del destino”, la storia di J.B. e K.G. che cercano il modo di lasciare il segno nella storia del rock.
A modo loro, i due musicisti-attori il segno l’hanno lasciato, se consideriamo che ogni star, ogni band ha dato il permesso di usare le loro immagini per questo film, oltre alla partecipazione diretta di Ronnie James Dio e di Meat Loaf.
In questa pellicola, girata dall’amico Liam Lynch e prodotta da Ben Stiller (è lui il commesso del negozio che racconta a J. e K. la storia del plettro), i due rivisitano in chiave grottesca la loro storia, dalla preghiera a ‘Dio’ e l’incontro in mezzo alla strada alla convivenza, tra ambizioni e bugie, dalla ricerca dello strumento demoniaco che apra loro le porte dell’immortalità fino allo scontro col diavolo stesso (Dave Grohl, batterista dei Nirvana) a colpi di rock, ovviamente vinto da J. e K...
Fin dal prologo, strutturato come un musical, sono palesi gli intenti comici: svolgimento e finale non sono da meno, con le notevoli sequenze oniriche, videoclip con montaggi amatoriali e un inseguimento che deve molto (e molto omaggia) ai “Blues Brothers”.
Il momento-clou del film è la ricerca nel Museo della Storia del Rock and Roll, quello che in un film ‘normale’ sarebbe stato il finale: degna di citazione la soluzione, col plettro posto in cima alla Guitarway to Heaven.
Se “Tenacious D e il destino del rock” volesse esser preso sul serio, bisognerebbe essere impietosi; entrando invece nello spirito del film, a metà strada tra il trash e l’idiozia, si resta piacevolmente sorpresi della qualità espressa, lontana dai canoni di un qualsiasi altro ‘B-movie’. |
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