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Damian e Anthony Cunningham sono due fratelli di 8 e 10 anni che hanno appena perso la madre e insieme con il padre si trasferiscono in una nuova zona residenziale fuori Manchester. La presenza ravvicinata di una linea ferroviaria attrae la curiosità del più piccolo, che trascorre gran parte del suo tempo nel suo “nascondiglio” di cartone, costruito proprio per poter spiare da vicino i frenetici passaggi dei treni.
A dodici giorni da un’ipotetica entrata dell’Inghilterra nell’euro, cade sul suo rifugio una borsa stracolma di sterline, e insieme al fratello si troverà combattuto sul come spendere una somma ingestibile per qualsiasi bambino, prima che la valuta diventi inutilizzabile. Da una parte il fratello maggiore e suoi calcoli imprenditoriali, dall’altra il piccolo in preda a una follia contemplativa che lo spinge a fare beneficenza senza alcun tipo di criterio.
Non appena i due scoprono però che quei soldi derivano in realtà da una rapina mal riuscita, cominciano i problemi, sostanziali ed etici, che costringono Damian a rapportarsi con la durezza del mondo reale. |
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C’è un vero grande limite in “Millions”, ed è imputabile in modo chiaro alla sua natura di commedia per famiglie. Questa nuova creazione del regista Danny Boyle è, in sostanza, il film che non ti aspetti.
La sceneggiatura nasce come narrazione incentrata su un bambino di 8 anni, che ci racconta il mondo con gli occhi di chi ha voglia di crescere, ma non è ancora in grado di assegnare una profondità matura a ciò che accade al di fuori della sua visuale fantastica e ingenua.
Da questo ne segue un racconto leggero, che affronta temi come la concezione del denaro nella civiltà occidentale, la morte, la famiglia, la spiritualità, il distacco dalle cose come opportunità di crescita. Ottima materia di analisi, inserita in una chiave di lettura ironicamente brit-pop che si avvale della grandiosità di inquadrature, colori, musiche, montaggio ed effetti speciali, ma che stenta nel trovare un’intimità e un’identità che non siano solamente visionarie o equivocamente buoniste.
E neanche la mano acida e virtuosa dell’autore di Trainspotting, dopo una primo tempo curioso e a suo modo grazioso, può intensificare una seconda parte a tratti intelligente, a tratti fastidiosamente melensa. Idee come la sarcastica rappresentazione dei santi (Santa Chiara che fuma uno spinello) o come la raffigurazione di una Manchester dai colori capricciosamente ipersaturi, coprono solo parzialmente l’incompletezza del soggetto e la carenza di scorrevolezza di diversi tratti di film.
“Millions” è, in conclusione, un film che parte da buone intenzioni, ma che evidentemente non si addice troppo al regista inglese, pieno di idee ingegnose e capace di creare atmosfere decisamente interessanti, ma non in grado di gestire un tipo di pubblico che non è e non potrà mai essere il “suo”.
Una particolare nota di merito va a chi ha scelto il lentigginoso Alex Etel come bambino protagonista. Buone doti di “attore”, ma soprattutto perfetto per il ruolo grazie a un’espressività intrinsecamente limpida e ingenua.
Colonna sonora apprezzabilissima, con brani originali di John Murphy, ma anche canzoni del calibro di “La petit fille de la mer” di Vangelis, “Hysteria” e “Black out” dei Muse, “Push the button” dei Chemical brothers e “Hitsville U.K.” dei Clash. |
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5,5
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da vedere per tanti ma non per tutti, "millions" mi trasmette un certo nervoso, non per il bimbo genietto che fa beneficenza, anzi, bensì per quello "scudo" a carattere religioso che trovo perlomeno incongruente con il forsanche coraggioso messaggio inviato da Boyle; racconto di fantasia difficile ma non totalmente improbabile, ben composto tecnicamente, unicamente non vedo necessaria la presenza dell' "arma totale" costruita con pezzi di inattaccabile materia genericamente ottimo e sicuro "passaporto"; non polemizzo come sembra, chiedo scusa a chi di dovere ribadendo solo che avrei preferito "millions", bel film di per se, in chiave un tantino più aperta!
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5
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7
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News sul film “Millions” |
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Danny Boyle, ecco il mio Sole ad effetto speciale (28 Marzo 2007)
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