Cinema del Silenzio - Rivista di Cinema

Recensione: Correndo con le forbici in mano

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Correndo con le forbici in mano
titolo originale Running with scissors
nazione U.S.A.
anno 2006
regia Ryan Murphy
genere Commedia
durata 122 min.
distribuzione Sony Pictures
cast A. Bening (Deirdre Burroughs) • B. Cox (Dottor Finch) • J. Fiennes (Neil Bookman) • E. Wood (Natalie Finch) • A. Baldwin (Norman Burroughs) • J. Cross (Augusten Burroughs) • G. Paltrow (Hope Finch) • J. Clayburgh (Agnes Finch)
sceneggiatura R. Murphy
musiche J. Levine
fotografia C. Baffa
montaggio B. Smith
uscita nelle sale 2 Marzo 2007
media voti redazione
Correndo con le forbici in mano Trama del film
Il film è un adattamento cinematografico delle memorie di Augusten Burroughs sulla sua esilarante seppur toccante infanzia. Cresciuto negli anni ’70 il giovane Augusten viveva la sua esistenza borghese con un padre alcolizzato e una madre bipolare, poetessa inedita con deliri di grandezza (crede di essere una celebrità). Quando i suoi genitori divorziano la madre di Augusten lo manda a vivere dal suo psichiatra dai modi molto poco ortodossi, il dottor Finch, e la sua famiglia allargata. "Correndo con le forbici in mano" racconta come Augusten è riuscito a sopravvivere agli straordinari accadimenti della sua vita.
Recensione “Correndo con le forbici in mano”
a cura di Francesco Alfani  (voto: 6)
Biografia semi romanzata dello scrittore di successo Augusten Burroughs, tratta dal suo omonimo bestseller del 2002, “Running with scissors” è una commedia amara sulla difficile arte del crescere, che diventa decisamente un’impresa per un adolescente come il suo protagonista, stretto tra problemi più grandi delle sue poche forze. Nei disastri affettivi di una famiglia apparentemente come le altre Augusten perde la bussola della sua esistenza, per ritrovarla poi incredibilmente in una gabbia di matti come la casa dell’analista di sua madre, il “patriarca” dottor Finch, l’esempio negativo di genitore che gli consentirà di separarsi dalle radici e diventare adulto.
Il regista esordiente Ryan Murphy mette in scena pensieri e parole di Burroughs (anche autore del soggetto) fedele allo spirito del romanzo, e quindi incorre nelle medesime riserve che si possono muovere ad esso: soprattutto l’insufficiente capacità di coinvolgere lo spettatore in un racconto che non decolla mai, come sospeso in una apatia o viziato da un controllo delle immagini che impedisce loro di essere veramente significative. Le sequenze teoricamente più emozionanti lasciano in realtà un senso di carenza di vitalità che mette in discussione l’ispirazione degli autori: e nemmeno gli interpreti, per quanto bravi, riescono a dare vigore alla rappresentazione. La sceneggiatura è ben scritta, e sa essere divertente; la regia è intelligente ed esteticamente efficace in più di una occasione. Manca però uno scatto che consentirebbe al film di restare impresso nella memoria: e molti minuti scorrono via indolori, purtroppo.
Una riflessione a parte merita poi il tema della malattia mentale affrontato da Burroughs: condividendo in questo un pensiero diffuso nella cultura americana, lo scrittore oscilla tra la raffigurazione della pazzia nei suoi aspetti più appariscenti e distruttivi, scegliendo così un angolo di visuale piuttosto angusto, e la sua in qualche modo passiva accettazione come dato di carattere ineliminabile. Tra il rispetto per la conoscenza, anche medica, e la sua cinica denigrazione il film non trova un equilibrio: per cui può tranquillamente mostrare un ricovero coatto e contemporaneamente dileggiare lo psichiatra truffatore con i suoi inquietanti mocassini bianchi. L’ironia diffusa riesce a sopperire solo in parte a queste discontinuità: l’impressione di indeterminatezza della ispirazione che ne deriva è per l’appunto ciò che lascia meno soddisfatti dopo la visione.
Commenti del pubblico







Ultimi commenti e voti
Utente di Base (9 Commenti, 44% gradimento) Nenne 7 Dicembre 2012 ore 23:00
voto al film:   7

Medaglia d'Oro (376 Commenti, 59% gradimento) brata Medaglia d'Oro 26 Aprile 2012 ore 12:19
voto al film:   6

Utente di Base (40 Commenti, 27% gradimento) andrea_cavax 19 Febbraio 2012 ore 18:23
voto al film:   5

Medaglia d'Oro (273 Commenti, 57% gradimento) cinemabendato Medaglia d'Oro 3 Luglio 2011 ore 19:48
1 2
voto al film:   6,5

Film discreto, se l'avessi visto senza aver prima letto il romanzo probabilmente l'avrei apprezzato di più. Purtroppo non riesce a sfruttare al massimo il potenziale della storia. Il vero problema è che i contenuti sono molti e difficili da domare. Credo che un libro e un film siano sempre due prodotti distinti, nonostante trattino la stessa storia. Tuttavia il film non è qui in grado di trovare visivamente la stessa originalità che al contrario conquista il lettore del libro. A conti fatti è un film piacevole.
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