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Recensione: Il tempo dei Gitani

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Il tempo dei Gitani
titolo originale Dom za vesanje
nazione Jugoslavia
anno 1989
regia Emir Kusturica
genere Drammatico
durata 141 min.
distribuzione Columbia Tristar Films
cast L. Adzovic (Perhan) • D. Dujmovic (Ruza) • S. Trpkova (Azra)
sceneggiatura E. KusturicaG. Mihic
musiche G. Bregovic
fotografia V. Filac
montaggio A. Zafranovic
media voti redazione
Il tempo dei Gitani Trama del film
Perhan e Daza, due ragazzini slavi, sono sballotati tra la Jugoslavia e l'Italia, nelle mani di un branco di malviventi che trafficano con gli esseri umani. Prima della dissoluzione della repubblica titoista. Kusturica al suo terzo film cambia sceneggiatore e si vede. Non c'è più Abdullah Sidran e così ci perdiamo gran parte dell'atmosfera e del divertimento. Ottime le musiche di Goran Brgovic, e alcuni momenti sono trascinanti, anche se il film ha momenti di stanca.
Recensione “Il tempo dei Gitani”
a cura di Vaniel Maestosi  (voto: 8)
C'è un vecchio detto Rom che illumina e sorprende: "senza speranza non c'è morte, quando Dio incontra un gitano se ne va...".
Terza opera del bosniaco Emir Kusturica, dove è proprio il Gitano che accompagna Dio fuori dalla sfera, rinuncia a lui e vive come "un fiore giallo sui ruderi".
Il giovane Perhan è l'angelo che Kusturica sceglie, ma a caso, senza nessuna logica, attorno alla magia debole di chi non ha nulla da perdere, di chi non ha mai avuto nulla se non un tacchino paragonato all'uccello del sole, o l'ambigua calce trasmutata improvvisamente in un popolo che non riesce a ritrovarsi.
Sono visioni rapide e dilanianti quelle che accompagnano l'intero percorso-sentiero di Perhan.
Egli perde tutto ma lentamente, senza nessuna coscienza: le illusioni, la memoria, l'amore per la splendida e idealizzata Azra.
Perde se stesso, nell'arco di un declino che trasfigura la sua storia; inizialmente intima, quasi serena, poi infernale, sanguinosa.
Come se improvvisamente tutta la magica semplicità delle prime scene si spezzasse in un ritmo frenetico di folli visioni, paure, delitti, morti drammatiche ma sempre annunciate.
Un prima, una linea e un dopo...unica fusione il cielo gitano con i suoi cinque figli (Sole, Luna, Fuoco, Nuvole e Acqua). Ma è un cielo teso che non ride, senza luce ma in un costante bianco e nero.
La parabola di Perhan inizia e finisce nella stessa maniera. E' una sfrenata rincorsa dai presagi di morte, è lui stesso a provare il suicidio ed è lui stesso a cercare la morte con l'eroica, accecante magia che solo la vendetta sa imprimere.
Il resto del film è un contenitore stralunato d'immagini mitiche, bellissime, oniriche...
Improvvisamente il fiume del villaggio Rom si accende d'incontri e fiaccole gitane; la splendida musica di Goran Bregovic spinge la barca di Perhan e Azra verso la serenità. E' solo un attimo ma quel sorriso imprime alla pellicola un sapore assoluto.
Perhan trasfigura dentro di se il delirio di un paese dove la vita sembra essere un miraggio mentre ora è una sigaretta bruciata sui polsi, ma con la dignità di chi non ha neanche più il dolore.
Kusturica insieme a Gordan Mihic, con il quale ha scritto il film, ci ha mostrato cosa può essere la vita di questo paese, o meglio cosa è diventata.
Prima Milano, poi Roma invece sono lo sfondo per l'epilogo, dove non dimenticare sembra l'unico percorso possibile.
Sconnesso, visionario, assolutamente complesso, questo è Il tempo dei gitani, dove ciò che accade sembra non avere importanza perchè siamo al confine del mondo, in uno spazio dimenticato come paradosso di Perhan che invece non sa dimenticare.
La parabola però non si chiude mai perchè alla fine Perhan avrà un figlio anche lui di nome Perhan; sembra un avvertimento, un racconto circolare che affonda nella nostra realtà e continuerà a farlo.
Come esclama agli inizi del film un semplice gitano, solo, povero, disperato? "dove sei Dio?...dov'è finito Dio?...esisti?...".
Mentre piove e il cielo di Kusturica e del suo popolo continua magicamente a non ridere.
Commenti del pubblico







Ultimi commenti e voti
Medaglia d'Oro (273 Commenti, 64% gradimento) anzianzi Medaglia d'Oro 30 Maggio 2012 ore 12:34
voto al film:   8

Utente di Base (20 Commenti, 60% gradimento) venusietta 8 Dicembre 2011 ore 01:01
voto al film:   8

Medaglia d'Oro (682 Commenti, 68% gradimento) ale84 Medaglia d'Oro 27 Settembre 2011 ore 09:44
1
voto al film:   8,5

Forse il miglior film di Kusturica, quello dove l'equilibrio tra invenzione (grottesca) e realtà raggiunge il suo culmine...
Utente di Base (39 Commenti, 54% gradimento) bartman 14 Aprile 2011 ore 20:39
2
voto al film:   8

meravigliosa storia di un ragazzo innamorato che scopre sulla sua pelle la brutalità del mondo che lo circonda
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