In attesa che l’America capisca una volta per tutte chi dovrà essere il prossimo nemico da combattere per i futuri dieci anni - come ha già fatto con la Germania nazista, la Russia Comunista, il Vietnam, l’Iran, l’Iraq ecc - ecco un thriller vecchio stampo made in U.S.A.: americani da una parte, russi dall’altra.
Nel mezzo i soliti inganni, tradimenti, morti e via dicendo.
E’ ancora presto per iniziare una saga su Al Qaeda e Bin Laden (sulla Corea del Nord o sulla Siria…), perciò il regista Billy Ray sceglie di tornare al passato, narrando la storia (vera) di Robert Hanssen, fino all’11 settembre considerato il più grande nemico degli Stati Uniti, colui che riuscì a vendere informazioni top secret ai russi per più di ventidue anni. La sua cattura, nel maggio del 2001, fu resa possibile grazie al lavoro del giovane agente segreto Eric O’Neill, piazzato nell’ufficio di Hanssen con l’incarico di seguire da vicino tutte le sue mosse. Ad essere raccontata è la sottile sfida psicologica tra i due, i loro sguardi e le loro bugie, la capacità di studiarsi a vicenda e di mentire senza mai far trasparire insicurezza o paura: due spie una contro l’altra, in un duello senza esclusioni di colpi, ma anche senza sparatorie o inseguimenti spettacolari. La forza del film sta proprio in questo, nel suo essere intimo e lasciare da parte facili scene di inseguimenti e sparatorie, cercando invece di descrivere bene la sensibilità dei protagonisti: l’azione lascia il posto ai dialoghi, che da soli riescono a mantenere sempre alta la suspence, nonostante si sappia già la fine della storia…
Eppure ci sono troppi aspetti che non convincono di Breach, primo tra tutti proprio il personaggio di Hanssen, che seppur interpretato alla perfezione da Chris Cooper, è descritto solo a metà e non convince fino in fondo: si vede il suo bigottismo e si intuisce il suo Potere, ma non viene mai svelata la ragione per la quale ha tradito il suo Paese che per gli americani, o quantomeno per un agente dell’FBI, è addirittura più importante della propria famiglia.
Inoltre la sensazione è quella di aver visto un film sicuramente ben confezionato, ma assolutamente inutile nel suo raccontare una vicenda ancora troppo recente, e con diversi segreti ancora non rivelati, dal poter essere raccontata come si deve. |