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Il consueto fascino indiscreto della borghesia splendidamente affrescato da Chabrol appare per una volta meno pungente del solito. E' vero che la storia di una famiglia dissociata, tra incesti e omicidi incrociati presenti e passati non è esattamente il ritratto della normalità pero' l'intreccio della storia è meno Hitchcockiano del solito. Ne esce una sceneggiatura poco coinvolgente che però si redime nella descrizione dei personaggi narrati con il classico tocco magistrale e una malcelata ironia à la Bergman. Un film di Chabrol è sempre un bel vedere anche quando non colpisce nel segno e delude, soprattutto nel finale.
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