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Maggie, vedova da sette anni, conduce una vita tranquilla nella Londra dei giorni nostri, dividendosi tra il suo ruolo di mamma e nonna, affettuosa e disponibile, e il gruppo di amiche pettegole con le quali trascorre le sue serate a giocare a carte e a chiacchierare per distrarsi dai suoi pensieri. Quando le condizioni di salute del nipotino ricoverato in ospedale peggiorano e scopre che per guarire dovrà essere operato d’urgenza in Australia, cercherà di ingegnarsi per trovare la somma di denaro necessaria al tentativo di un’ultima costosa operazione. Scoprirà così, facendo leva sulle sue sole forze, dei lati di sé che neanche lei avrebbe mai pensato di possedere. Maggie però non avrebbe mai immaginato di scoprire, oltre a questo, anche qualcosa di veramente bello… |
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Dopo aver brillato quest’anno alla 57.ma Berlinale, Marianne Faithfull torna a splendere nelle sale italiane con una prova attoriale che lascia il segno. Nel film, il secondo lungometraggio per il regista Sam Garbarski, l’attrice è Irina Palm, la regina del “Sexy World” più apprezzata di Londra. Prima di Irina però, la Faithfull è Maggie, mamma premurosa e nonna amorevole. L’unica cosa che nella vita reale condivide con il suo personaggio è “l’amore per un figlio e un nipote”, ma questo non le fa comunque mancare il bersaglio, risultando perfetta in ogni fotogramma.
L’ironia sottile, un tocco delicato che ricorda l’Almodóvar dei risvolti più profondamente umani e una cura attenta dei particolari rivelano la mano originale di un regista, aguzzo e lodevole nelle intuizioni, impegnata nel racconto di una tragicommedia che non può lasciare indifferenti. Il dramma è quello di una nonna mesta e un po’ noiosa che vede spegnersi di giorno in giorno il nipotino a cui è tanto legata; il risvolto comico è in ciò che lei si destreggerà di fare per trovare la somma di denaro necessaria a permettere al piccolino di andare in Australia e tentare l’unica cura che può salvarlo. Un’ironia fatta di sguardi, frasi non dette e lasciate intendere e di inquadrature: smagliante e assolutamente geniale! Dramma e commedia camminano di pari passo sullo schermo, si lasciano il posto, poi si re-incontrano e dialogano insieme creando con semplicità il giusto terreno in cui tutti gli attori trovano il loro posto, in una danza continua che, per non fermarsi, fa di continuo riferimento alla figura della Faithfull, punto cardine dell’intero impianto narrativo.
Alla fine, senza ostentare frasi o scene inutili, un sorriso così delicato riempie l’inquadratura e smuove una sensazione di dolcezza a cui sarà difficile resistere. |
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Commenti del pubblico |
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