Cinema del Silenzio - Rivista di Cinema

Recensione: Vodka Lemon

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Vodka Lemon
titolo originale Vodka Lemon
nazione Armenia / Francia / Italia / Svizzera
anno 2003
regia Hiner Saleem
genere Drammatico
durata 88 min.
distribuzione Lady Film
cast R. Avinian (Hamo) • L. Sarkissian (Nina) • I. Franek (Dilovan) • R. Mesropyan (Zine) • Z. Karielachvili (Giano)
sceneggiatura H. SaleemL. DinetyP. Gouzenne
musiche M. KorbR. Sadoyan
fotografia C. Pollock
montaggio D. Mantzoros
media voti redazione
Vodka Lemon Trama del film
Hamo, vedovo sessantenne, vive in Armenia in una modesta casa assieme ai due figli. Un giorno mentre prega sulla tomba della moglie, incontra Nina, un'attraente vedova che lo colpisce profondamente.
Recensione “Vodka Lemon”
a cura di Andrea Olivieri  (voto: 7)
"Il nostro passato è triste, il nostro presente è catastrofico ma per fortuna non abbiamo un futuro."

Il bianco predomina, copre, blocca le vie di fuga. Il quarto lungometraggio di Hiner Saleem gioca sul filo del rasoio, raccontando sottovoce una storia d'amore in un piccolissimo villaggio curdo. Una storia di sopravvivenza che si svolge nell’immenso scenario innevato dell’Armenia post sovietica.
La Natura e la Storia sono crudelmente indifferenti, ma allo stesso tempo inesorabilmente presenti nella vita di questi individui abbandonati alla propria miseria. Hamo e Nina: lei serve bottiglie di Vodka al limone al chiosco lungo la strada deserta e sferzata dal vento gelato. Lui ex ufficiale dell’Armata Rossa, è costretto a tirare avanti vendendo ad uno ad uno i pezzi della propria casa.
Girato con un tono leggero a metà tra Kaurismaki e Kusturica, “Vodka Lemon” è un film sulla separazione e sull'assenza, sulla povertà vissuta con dignità; separazione dagli oggetti e dalle persone ed oggetti che assumono il significato di un riscatto morale. Un film il cui principale motivo di interesse risiede nella sua semplice esistenza.
Annotazioni visive e apparenti divagazioni di varia umanità: Hiner Saleem è abile nel lasciar parlare i silenzi, gli sguardi intensi, nel dipanare le pagine di un non-racconto malinconico, poetico, ferocemente divertente.
Leggerezza sospesa e raggelata di figure e situazioni, tracce di esistenza lasciate sulla neve come solchi esistenziali; la vita scandita dai sorsi di "Vodka Lemon" è dolce e amara allo stesso tempo e il quotidiano diviene poesia disincantata.
Premio “San Marco” a Venezia 2003.
Commenti del pubblico







Ultimi commenti e voti
Medaglia di Bronzo (73 Commenti, 42% gradimento) gladio Medaglia di Bronzo 1 Maggio 2012 ore 19:26
voto al film:   8,5

qualcosa di diverso, finalmente; in positivo, ovviamente! lasciando ad Olivieri l'analisi che trovo impeccabile dei molteplici aspetti mossi in superfice da Saleem prima allocati in terre meno illuminate di noi stessi, il tutto accompagnato da più che professionali precisazioni (può sembrare ironico, ma non lo è, davvero complimenti per tale centrata analisi!), mi limiterei ad aggiungere ciò che colpisce me personalmente riguardo il film in questione, oltre alla ovvia, come si dovrebbe capire, piena condivisione delle parole di A. Olivieri: la "staticità" della fotografia; la cinepresa resta immobile inquadrando uno stanzone ove si svolge anche più di un evento, e ciò sembra quasi un "dictus" dell'opera, evidente per tutta la sua durata; quante diverse inquadrature se americano, italiano o che so? e quanti effetti, sopratutto nel 1o caso? vi assicuro che questo lo noterete con positivo stupore! notevole anche la capacità di coinvolgimento ambientale; coprirsi bene! avrete freddo a + 25
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