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Il veterano della Guerra del Golfo Jim Davies non riesce a riconciliarsi con la vita civile: perseguitato da incubi e allergico ai lavori da scrivania, sperpera tutti i suoi risparmi in attesa di offerte che non arrivano mai. Jim, per poter sposare la sua ragazza messicana, si mette alla ricerca di un lavoro con il suo amico Mike, finendo a vagare per la città in cerca di guai. Il litigio con il ragazzo della sua ex, membro di una gang, sarà l’inizio della loro fine. |
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Il veterano dell’Iraq non sta tanto meglio dei suoi predecessori del Vietnam. Lo mostra senza equivoci Harsh times - i giorni dell’odio, film d’esordio di David Ayer, sceneggiatore di Training Day. L’ex soldato Jim Davies (Christian Bale, Batman Begins, The Prestige) trascorre le sue giornate come un pazzo squilibrato per le vie di Los Angeles. Nel suo girovagare folle si fa accompagnare dall’amico Mike (Freddy Rodriguez) che ufficialmente cerca lavoro, ma in realtà preferisce di gran lunga scolarsi litri di birra e fumare sostanze stupefacenti. Jim ha come obiettivo quello di entrare nella Polizia di Los Angeles, anche per poter portare negli Stati Uniti la sua fidanzata messicana. La vita di strada segna ogni minuto che passa il destino dei due amici. I guai psicologici di Jim però hanno una spiegazione: la sua drammatica esperienza nella Guerra del Golfo. Dopo aver assistito atrocità, dopo averle commesse, il ritorno alla vita quotidiana è durissimo. I fantasmi delle violenze e dei cadaveri degli iracheni tormenta la mente dell’aspirante agente rendendolo un pazzo pericoloso. Il test per l’assunzione in polizia, a causa delle tracce di droga nelle urine, non può essere superato. In compenso però una squadra speciale che combatte guerre segrete in Colombia per conto del governo Usa troverà in Jim un soldato adatto.
La violenza della guerra è solo evocata eppure è presente in tutte le situazioni, come se ogni rapporto umano dipendesse da questa eredità indelebile. Christian Bale è molto bravo nell’interpretare la complessità psicologica del veterano. Freddy Rodriguez è l’amico attratto dalla mente folle di Jim, lasciandosi prevaricare in ogni azione scriteriata. Nel ruolo della fidanzata di Freddy c’è Eva Longoria, già casalinga disperata, che qui interpreta una bella ragazza “che ce l’ha fatta”, emergendo dal degrado per diventare un’elegante avvocatessa.
Harsh times ci mette un po’ a ingranare, le scorribande per Los Angeles sembrano a lungo senza molte spiegazioni, così anche le deliranti conversazioni in macchina. Poi, quando il vero tema del film esce allo scoperto tutto diventa più interessante. Di sfondo la solita Los Angeles, anonima e spietata, tema carissimo a Hollywood. Ayer in definitiva costruisce un film molto crudo, volutamente sporco anche nella fotografia, che non risparmia nulla allo spettatore, conducendo lo spettatore fino ai bassifondi dei traumi postbellici. “Dovresti far causa all’esercito” intima a Jim, un amico sconvolto dalla follia del reduce. E chissà se i tribunali dovessero decidere i risarcimenti per tutti quelli che portano i segni delle guerre forse molti Stati andrebbero in bancarotta. |