|
Lo studente (fuoricorso) che vaneggia una rivoluzione operaia, i sindacalisti troppo morbidi e non disinteressati, tra i due il lavoratore alienato, l'unico a rientrare in fabbrica. La voce di Militina, l'emarginato, il matto, sembra la più ragionevole: "Lulù, è il danaro, comincia tutto di là. Ah! Noi facciamo parte dello stesso... giro. Padroni e schiavi, dello stesso giro! L'argent! I soldi! Noi diventiamo matti perché ce ne abbiamo pochi e loro diventano matti perché ce ne hanno troppi. E così, in questo inferno, su questo pianeta, pieno di... ospedali, manicomi, cimiteri, di fabbriche, di caserme, e di autobus... il cervello poco a poco... se ne scappa." Ad andare in paradiso è la classe borghese.
|
|