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Cris Johnson ha uno straordinario potere: riesce a vedere, anche se per pochi minuti, cosa succederà nel futuro. Stanco di essere sottoposto a continui controlli e visite mediche da parte del governo e degli scienziati che vogliono saperne di più sulle sue facoltà paranormali, Cris decide di trasferirsi a Las Vegas dove, nascosto dietro un falso nome, si mantiene esibendosi come mago e giocando d'azzardo. Sulle sue tracce si mette l'agente del governo Callie Ferris, decisa a convincerlo a collaborare per sventare un pericoloso attacco terroristico... |
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“A volte le cose che vedete sono reali e accadono davvero, ma vengono fatte passare per trucchi perché se il mago non lo facesse, l’alternativa che vi trovereste di fronte sarebbe un qualcosa con il quale sarebbe impossibile convivere…”
Hollywood e il cinema di fantascienza in generale devono molto al grande scrittore statunitense Philip K. Dick, autore di numerosissimi racconti e fonte d’ispirazione per un numero imprecisato di film memorabili (“Blade Runner” è forse la trasposizione più nota e riuscita). Quello che comincia a dar fastidio, però, è che sempre più spesso si crede che una buona idea di partenza basti da sola a rendere un film interessante e convincente. In questo caso, infatti, il racconto breve The golden man non basta a sorreggere un film come “Next”, che affronta un mondo intrigante – ma già usato e forse usurato – come quello della previsione del futuro, ma lo fa in un modo eccessivamente freddo e poco originale.
La potenzialità della storia, infatti, è dissipata all’interno di un tornaconto scenico (gli effetti speciali non sono neanche il massimo, oltretutto…) e ci si preoccupa più della concitazione delle scene che dei temi inseriti nel film. Libertà individuale di fronte a doti extrasensoriali, uso di armi nucleari da parte del terrorismo, rapporto tra potere e responsabilità: tutto è affrontato in modo blando, superficiale e a volte addirittura incoerente.
“Next”, invece, punta tutto sul puro intrattenimento e si avvale di attori noti ma non convincenti né adatti alla parte: Nicholas Cage si dimostra assolutamente incostante e poco espressivo, lontano anni luce da film come “Via da Las Vegas” – per il quale vinse addirittura un Oscar – o “Il ladro di orchidee”; Julianne Moore, generalmente molto apprezzabile, in questo film risulta sostanzialmente ‘fuori parte’. Non manca, naturalmente, la storia d’amore, che affianca a Cage una bella senz’anima come Jessica Biel.
Nel film “Next” le citazioni – evidentissimo, in una scena, il riferimento all’amabile Bill Murray di “Ricomincio da capo” – sono numerosissime e gli spunti sprecati e commercializzati sono così tanti da infliggere dispiacere anche ai più acerrimi nemici del genere U.S.A. e getta. |