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Joseph e Bobby sono due fratelli molto diversi che nella la vita hanno scelto due distinte scelte professionali. Joseph ha seguito le orme del padre, vecchio capo del corpo di polizia di New York; Bobby, invece, pur di mascherare i suoi legami con la polizia, ha cambiato il suo nome ed è diventato il gestore del locale più famoso e frequentato di Brooklyn, “El Caribe”, dove ogni sera fa festa insieme alla bellissima fidanzata Amanda e si diverte con i suoi amici tra carte, alcol e droga. Sarà proprio lo spaccio di sostanze stupefacenti, attuato fuori dal locale da una band di trafficanti senza scrupoli, a generare i sospetti della polizia e dello stesso Joseph che sarà costretto ad intervenire. La chiusura temporanea del locale sarà per Bobby un’occasione per ripensare la propria vita e gli affetti che da parecchio tempo si era lasciato dietro le spalle. |
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Torna su grande schermo il regista James Gray che con Little Odessa, suo debutto al lungometraggio a soli 25 anni, si era aggiudicato il Leone D’Argento al Festival del Cinema di Venezia nell’edizione ‘94. Una mano registica non trascurabile quella di Gray che ne I padroni della notte gioca nelle sequenze d’azione ad inseguire macchine in corsa con camera car che sbanda di proposito, lunghe soggettive per interiorizzare la realtà ripresa e ampia concentrazione sui personaggi, che filma senza troppi movimenti di macchina per lasciare loro spazio d’espressione. E il risultato non è trascurabile, soprattutto se si fa riferimento al livello recitativo dei due protagonisti.
Se in The Departed – Il bene e il male Mark Wahlberg era il risoluto sergente Dignam, nel nuovo lavoro di Gray l’attore americano mette di nuovo la divisa per interpretare il ruolo del poliziotto Joseph Grusinsky, figlio di un veterano capo del corpo di polizia di una New York fine anni Ottanta che deve vedersela con i carichi di droga trafficati da una numerosa band di gangster russi. Gli stessi gangster che frequentano il celebre e affollato locale di Brooklyn del fratello di Joseph, Bobby Green, uno strepitoso Joaquin Phoenix che, dopo aver rinnegato la professione del padre e del fratello, si diverte tra danze, droga ed effusioni amorose con la bella fidanzata portoricana Eva Mendes/Amanda.
Nata prendendo spunto da una fotografia del “New York Times” scattata durante il funerale di un poliziotto che aveva perso la vita sacrificandosi in nome del dovere professionale, la trama nasce dalla scrittura dello stesso regista. Spirito tipico americano a colorare i dialoghi, lunghi commiati tra “addetti alla giustizia” caratterizzano una sceneggiatura che in alcune sequenze corre via veloce. Gli attori però sono coinvolti in un’interpretazione notevole, dando prova di saper muoversi con intensità anche nei meandri di una trama che, per ragioni cinematografiche, deve abbreviare i tempi di riflessione. Un dramma poliziesco dove il dramma è a carico delle scenografie buie della città notturna e dei due protagonisti, che per la pellicola stavolta giocano anche il ruolo di produttori. |
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