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Recensione: Iron Man

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Iron Man
titolo originale Iron Man
nazione U.S.A.
anno 2007
regia Jon Favreau
genere Azione
durata 126 min.
distribuzione United International Pictures
cast R. Downey jr. (Tony Stark/Iron Man) • G. Paltrow (Virginia "Pepper" Potts) • T. Howard (Jim Rhodes) • J. Bridges (Obadiah Stane/Iron Monger) • S. Jackson (Nick Fury) • S. Toub (Yin-Sen) • L. Bibb (Christine Everhart) • B. Smitrovich (Generale Gabriel)
sceneggiatura A. MarcumM. HollawayM. FergusH. Ostby
musiche J. Debney
fotografia M. Libatique
montaggio D. Lebental
uscita nelle sale 1 Maggio 2008
media voti redazione
Iron Man Trama del film
Il milionario americano Tony Stark è un inventore di armi da guerra molto potenti. Inviato in Afghanistan per creare un nuovo missile, Stark resta vittima di un attacco da parte di terroristi che lo prendono in ostaggio. Nonostante le gravi ferite riportate, viene obbligato ad assemblare un missile per i suoi rapitori che, mettendo a sua disposizione un laboratorio, non si rendono conto di avergli dato l'occasione per costruirsi un'armatura inattaccabile, dotata di lanciafiamme e in grado di mantenerlo in vita. Grazie alla sua creazione Stark riesce a liberarsi e a tornare in patria dove, una volta giunto, decide di utilizzare la sua nuova creazione, riveduta e migliorata, per difendere il mondo dai malvagi di turno.
Recensione “Iron Man”
a cura di Glauco Almonte  (voto: 6,5)
Prima o poi doveva accadere: la Marvel entra direttamente nella produzione cinematografica con “Iron Man”, tratto dal fumetto di maggior successo della Marvel Entertainement non ancora portato sullo schermo.
L’entertainement è una vera e propria categoria culturale per l’industria americana e, in campo cinematografico, si compone di alcuni elementi fondamentali la cui combinazione crea prodotti che, anche se non amati dai cinefili e imprigionati in un genere leggero per definizione, non mancano di una loro dignità. “Iron Man” ha gli elementi classici del blockbuster di intrattenimento e la combinazione funziona, diversamente da quanto è accaduto per altre grandi produzioni ispirate a celebri personaggi dei fumetti.
Innanzi tutto, un personaggio anomalo prima ancora della sua trasformazione in super-eroe: Tony Stark è il proprietario della maggior industria di armi del mondo e lavora per l’esercito degli Stati Uniti. Geniale fin da bambino, crea armi letali super-tecnologiche. Durante una dimostrazione dei suoi prodotti in Medio Oriente viene ferito, catturato e ricattato. Per evadere dalla sua prigione e tenersi in vita dopo le invalidanti ferite riportate Stark costruirà una armatura imbattibile e, tornato nel suo mondo, perfezionerà questa nuova arma per combattere i crimini e le ingiustizie di cui è diventato improvvisamente consapevole.
Come si può immaginare, azione e effetti speciali non mancano ma regista e sceneggiatori evitano di creare un film senza trama. Il film privilegia il tema della nascita del supereroe: la lunga costruzione dell’armatura e il suo perfezionamento successivo occupano gran parte del film e non dispiace notare come tante energie si siano concentrate su un effetto speciale non digitale ma meccanico e quasi artigianale.
Quanto al cast, un attore non giovanissimo (per gli standard di Hollywood) come Robert Downey Jr. non è certo la scelta più ovvia per interpretare il ruolo di un supereroe playboy e fisicamente prestante ma è giusta quando a un attore non si richedono solo una bella faccia e capacità atletiche ma anche di recitare il suo ruolo. Nella parte anche gli altri, da Gwineth Paltrow che corre su grate instabili con tacchi di 12 cm al cattivissimo Jeff Bridges che inquieta fin dal primo sguardo.
Ciò che distingue un prodotto di intrattenimento da un semplice film d’azione è però la capacità di introdurre temi volutamente ambigui al suo interno e di far uscire lo spettatore dalla sala con l’idea di avere qualcosa di cui parlare: in “Iron Man” c’è molto, dal paradosso del costruire un’arma per eliminare le armi (ricordiamo la “guerra che doveva mettere fine a tutte le guerre”...) al dualismo tra vulnerabilità e invincibilità incarnato dal protagonista. Che sia anche questa un’operazione commerciale, che in questo caso il film sia concepito come una merce e non come un’opera non c’è dubbio, ma la categoria dell’entertainement vuole che il pubblico acquisti al prezzo del biglietto anche degli argomenti di conversazione, oltre a un paio d’ore di svago.
Commenti del pubblico







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Utente di Base (3 Commenti, 0% gradimento) Amarantolo 14 Marzo 2016 ore 04:39
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Utente di Base (0 Commenti, 0% gradimento) nabbo92 22 Giugno 2013 ore 20:23
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Utente di Base (6 Commenti, 100% gradimento) andre92 24 Maggio 2013 ore 09:58
voto al film:   6,5


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