|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
Mara e Anna tornano in Italia dopo una romantica vacanza in Tunisia. Ricomincia la routine semplice della loro convivenza e del lavoro in fabbrica. Nel loro rapporto, apparentemente perfetto - nonostante gli ostacoli dovuti alla mediocrità di una mentalità sociale ancora legata a pregiudizi di ceto sociale e di appartenenza etnica - si introduce improvvisamente, al ritorno dalla vacanza, il giovane clandestino Anis, immigrato in Europa da solo e in balia del mondo. Anna lo accoglie come una mamma, offrendogli riparo e affetto; Mara, invece, non accetterà di dividere con lo straniero quel riparo che prima era soltanto per lei. Questa breve intrusione di Anis nelle loro vite segnerà irrimediabilmente il loro amore. |
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
“Perché Anna?”… “Perché Anna è il mio riparo dal mondo”. Questa la confessione sincera pronunciata da una lucida e innamorata Mara/Antonia Liskova per “giustificare” il suo attaccamento ad Anna/Maria De Medeiros, ancora più credibilmente innamorata, di fronte agli occhi interrogativi di Anis, Mounir Ouadi che, nel film come nella vita, veste i panni di un giovane immigrato.
Un insolito triangolo di relazioni, affetti, amori, gelosie e allontanamenti che coinvolge i personaggi già dalla prima sequenza e lì porta verso una rottura, facilmente presagibile, a man a mano più imminente e senza riparo. Anis è uno straniero tra le due donne, vive per un breve periodo condividendo con loro gli spazi di una quotidianità tranquilla e fin troppo taciuta, “adottato” dalla buona Anna, che vorrebbe aiutare tutti quelli che vede soffrire e affascinato dalla bellezza e dal carattere aspro di Mara. Anis non riesce a capire lo strano rapporto che lega le due donne, come non lo riescono a comprendere molte delle persone che ruotano intorno ai tre personaggi; ma sarà proprio l’ingenuità del ragazzo - più del peso delle differenze di classe sociale e degli atteggiamenti mediocri di quanti non sanno accettare le diverse sfumature di un Paese che sta cambiando il suo tessuto sociale - a mandare in frantumi la loro relazione. L’epilogo sarà di una drammaticità volutamente opacizzata mentre il film procede con toni amari, a volte più distesi, che richiamano una vaga impronta neorealista esplorata, più che nei personaggi, nella scelta dei luoghi e in alcune riprese che si caricano di un significato non sempre dichiarato.
L’uscita in Italia di Riparo, senza poche difficoltà nella distribuzione, è stata preceduta da una grande accoglienza di pubblico che, partendo dalla passata Berlinale, ha toccato numerosissimi festival su territorio internazionale. Il film di Puccioni è un altro tentativo lodevole di rappresentare il volto attuale di questa Italia e, come gli altri pochi ma fondamentali sforzi, lotta per mostrarsi al nostro pubblico... anche se non prima che a quello di altre nazioni.
Questi piccoli focolai sparsi qua e là nel panorama del cinema nostrano continuano ad alimentare la speranza che forse qualcuno ha ancora voglia di fare Cinema. |
|
|
Commenti del pubblico |
|
|
|
|
Ultimi commenti e voti |
|
|
Il film non è stato ancora commentato. |
|
|
|
News sul film “Riparo ” |
|
|
|
Antonia Liskova, la vita rivelazione ( 5 Luglio 2008)
|
|
|
"Armida": il nuovo film di Marco Simon Puccioni ( 3 Luglio 2008)
|
|
|
Le Cerase premiano Virzì ( 9 Giugno 2008)
|
|
|
'Nastri d'Argento 2008': i vincitori ( 5 Giugno 2008)
|
|
|
'Movimento film': la società di distribuzione ( 7 Aprile 2008)
|
|
|
"Riparo" alla Libreria del Cinema di Roma ( 4 Febbraio 2008)
|
|
|
Il "Riparo" di tre anime allo specchio (10 Gennaio 2008)
|
|
|
Marco Simon Puccioni alla 25a Ora (10 Dicembre 2007)
|
|
|
Anteprime d'autore a Sorrento (14 Novembre 2007)
|
|
|
|
Ultime Schede |
|
|
|
|