Tira di più un…
“L’altra donna del Re”, brutta e poco fantasiosa traduzione del titolo originale “The Other Boleyn Girl”, è una storia d’amore. Vorrebbe essere tante cose in più: una rappresentazione storica, un avvincente descrizione di intrighi di corte, il ritratto di un monarca scriteriato. La rappresentazione storica però non convince, gli intrighi sono da telenovela e il re sembra un idiota che non pensa (né viene aiutato a farlo) alle conseguenze, ben prevedibili, delle sue azioni. E’ stato questo Enrico VIII? No, o almeno soltanto in piccola parte. Ma in fondo questo film altro non è che la trasposizione cinematografica di un romanzetto di Philippa Gregory, quindi va preso per quel che è: una storia d’amore in costume, con protagonisti scellerati, litigi e riappacificazioni ai margini dell’assurdo, che punta tutte le sue fiches sul fascino degli attori – un poco credibile Eric Bana, mentre si salvano Natalie Portman e, in particolare, Scarlett Johansson, nel ruolo di Mary, la “prima donna Bolena”. L’altra donna Bolena è Ann, e la storia è quella arcinota: il re vuole un’amante, ma non gli va mai bene quella che ha.
Se c’è un insegnamento, in tutta questa storia, è che non fa differenza concedersi subito, amare, o essere ritrosi e portare all’esasperazione l’aspirante amante: il Re sta ai giochini della più maliziosa delle due donne finché vuole lui, poi si decide e fa quel che gli pare. In quest’ottica sembra assurda tutta la seconda parte del romanzo-film, e in effetti, storicamente, lo è. Ma il lettore-tipo, e purtroppo anche lo spettatore-medio, preferisce questa storia e sarà contento di come Justin Chadwick (ma chi è?) e Peter Morgan, oltre ovviamente alla Gregory, l’han presentata. Fosse stato un po’ più ambizioso, avrebbe replicato il successo di pubblico e l’insuccesso di critica di “Troy”, al quale Bana aveva già preso parte. Invece, per fortuna, le pretese rimangono relativamente basse, in un film che rimane giocato tra gli interni di corte e gli sguari dei personaggi, con un David Morrissey bravo in una parte poco verosimile e le due attrici, o almeno Scarlett, che tengono costantemente alto il livello qualitativo della recitazione. |