|
|
Cosa fai se al tuo primo giorno di liceo tutti ti deridono, e prendono in giro il tuo nome? Sopraffatto dalla disperazione, vai dallo psicologo della scuola - che però come te si trova sull'orlo del baratro - e gli dici che non sai più come fare. “Il solo consiglio che ho per te - afferma il dottore - è mentire. Perché i vincitori mentono sempre, ed i bugiardi vincono sempre! Segui il consiglio, e inizia a lavorarci su: il cane ha mangiato i miei compiti, mia madre è un artista di avant-garde famosa in tutto il mondo, mio padre è una rock star, la sua automobile è una Porsche.... |
|
|
|
Fin dal titolo ti passa la voglia di vederlo (e il titolo provvisorio, “Sam lo sfigato raccontaballe”, non è che fosse meglio): eppure l’originale “Full of it” non marchiava irrimediabilmente la pellicola, lasciando allo spettatore almeno la possibilità di assistere alla proiezione senza essere prevenuto.
Tante le cose ovvie che si possono dire di “14 anni vergine”, agiungendo “c’era da scommetterci”: la storia, prima di tutto, di una banalità tale che ci si chiede perché non abbiano preferito fare il remake di uno dei tantissimi film simili esistenti. Eppure, questo inutile film, sorprende come non era assolutamente immaginabile a priori: è girato bene, anzi molto bene.
Alcune scene stupiscono per la ricercatezza, è impossibile non “uscire” momentaneamente dal film (per i pochi – fortunati? – che riescono ad “entrarvi”) ed interrogarsi sul perché di questo intervento del regista; presto detto, sono le scene che preludono all’avverarsi delle bugie di Sam, il momento in cui un insipido film sui microproblemi di un ragazzino si trasforma in vaccata di genere.
Oltre alla buona regia di Christian Charles è di livello la fotografia di Kramer Morgenthau, che ci illude di assistere ad una school-comedy anni ’80 (mentre è di ambientazione contemporanea); meglio sorvolare, invece, su sceneggiatura (già il soggetto era discutibile), recitazione e casting: va bene l’appeal del vip, ma la comparsata di Carmen Electra nulla aggiunge al film, così come c’è da chiedersi perché l’amica-confidente di Sam, che ovviamente alla fine si metterà con lui, sia molto più carina della “più bella (e scema) della scuola”.
Per il (poco) resto, il film si regge su gag riciclate, che non hanno mai fatto ridere e non iniziano adesso. |