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Improvvisamente in pochi minuti, diverse morti strane ed inquietanti nelle maggiori città americane sfuggono alla ragione e sconvolgono le menti delle persone con i loro scioccanti effetti distruttivi. È un nuovo attacco terroristico, un esperimento andato a male, una diabolica arma tossica o un virus fuori controllo? Per l'insegnante di scienze che lavora in un liceo di Philadelphia Elliot Moore la preoccupazione principale è trovare un modo per fuggire a questo fenomeno misterioso e mortale. Sebbene lui e la moglie Alma si ritrovino nel mezzo di una crisi coniugale, viaggiano prima in treno e poi in macchina assieme all'amico di Elliot, l'insegnante di matematica Julian e a sua figlia di otto anni Jess, dirigendosi verso le fattorie della Pennsylvania, dove sperano di trovare un rifugio sicuro da questi spaventosi attacchi, che diventano sempre più forti. |
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Dopo il fiasco di “Lady in the Water” (tanto sul piano artistico quanto su quello commerciale), M. Night Shyamalan, giovane regista già di culto per una generazione priva del culto per il cinema, torna sul set con “The Happening”, malamente tradotto in italiano “E venne il giorno”.
L’approccio è quello giusto: il film entra immediatamente nel vivo, con il “mistero” che si palesa prima della presentazione dei personaggi. Le prime sequenze colpiscono, in particolar modo quella degli operai: sono passati meno di tre minuti e già un forte senso di angoscia pervade lo spettatore. E lì rimane, in attesa di uno sviluppo che porti alla comprensione o all’illusione di una falsa pista. Niente di tutto ciò. Il film rimane in sospeso, a metà strada tra una lettura ovvia quanto banale ed un’aspettativa destinata a rimanere tale. Ci sarebbe da parlare più approfonditamente sulla mancanza di idee per lo sviluppo di un film che vive per una ventina di minuti appena, e che ha il suo forte nell’illustrazione dei personaggi, ma visto il genere (etichettato come trhiller psicologico, comunque un genere che ha senso solo se è viva la tensione per un finale inimmaginabile) e considerando che i veri fan di Shyamalan potrebbero uccidere per uno spoiler sarà bene fermarsi qui.
Rimane qualche elemento interessante nella sceneggiatura, concentrato nel primi minuti del film, dagli aneddoti di Elliot sulla scomparsa delle api o sull’animale considerato estinto ritrovato in Australia (tutte notizie vere lette da Shyamalan sui giornali), all’area geografica in cui si manifesta quella che non si capisce se sia una tossina, un attacco terroristico o cos’altro, il nord-est degli Stati Uniti, un’area amministrativamente ed economicamente vitale. Lasciamo correre invece su alcuni vezzi decisamente fuori luogo, morti spettacolari quanto illogiche, personaggi che sembrano presi in prestito da altri film e da altre storie.
E’ bravo Mark Wahlberg in un ruolo per il quale il suo aspetto da impiegato è perfetto, ottimo John Leguizamo in una parte marginale, mentre è fuorviante Zooey Deschanel nel ruolo di Alma, col suo sguardo e il suo atteggiamento che inducono lo spettatore a collegarla al mistero (non da meno la bambina: sarà un’eredità cattolica nella nostra cultura, ma l’istinto è quello di vedere i due unici personaggi femminili come responsabili della tragedia). |
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Commenti del pubblico |
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