“Il cartoon americano continua a essere una fonte inesauribile di guadagno nel mondo intero, forse per questo ormai ogni sei mesi assistiamo ad una nuova uscita con pubblicità e gadgettistica da brividi!” (Vaniel Maestosi, recensione “Madagascar”)
Per carità nessuna vanità nell'autocitazione, anzi semplicemente un desiderio di correzione, i sei mesi di produzione son diventati tre, ma siamo certi che arriveranno ad uno. Il cartoon americano è una delle rare e fiorenti industrie americane, fuori crisi commerciale; le storie invece, per curioso contrappasso, appaiono spesso in crisi o forse sono proprio il pretesto, ottimo come “Madagascar 2”, perchè la crisi resti appunto lontana dal cartoon e dalla realtà. La rara insipienza di “Madagascar 2” provoca soprattutto fastidio che non passa neanche davanti alle (poche) azzeccate battute dei suoi scalmanati protagonisti, fuggiti dallo Zoo di Central Park e finiti in Madagascar. Pronti a tutto pur di rientrare nell'agio newyorkese, riparano un aereo guasto e salgono a bordo speranzosi; ma Il viaggio dura pochi minuti e dalla riva riescono solo ad arrivare alla pianura selvaggia, cuore dell'Africa nera dove le differenze tra giungla vera e giungla di cemento diventano quasi insormontabili. Ma mentre riscoprono le loro radici, incontrando parenti persi da tempo, rivali in amore e formidabili cacciatori, improvvisamente l'Africa diventa un frenetico party e il film nient'altro che un noioso video musicale dove balla tutto, anche in chi guarda, forse meno contento...
C'è Alex il leone che incontra i suoi genitori, Marty la zebra che fa festa anche in bianco e nero, Melman la giraffa che trasforma l'ipocondria in stregoneria, l'ippo Gloria che strizza dolce gli occhi, Re Julien e Maurice che appunto ballano sempre, Mason e Phil che inaugurano i primi scimpanzè cinematografici tristi di stare in Africa e infine ci sono i pinguini russi, silenziosi piloti casinisti, loro almeno hanno il pregio di far ridere.
C'è anche, in cantiere ovviamente solo per qualche giorno, il terzo capitolo. Pronta un'altra vanitosa autocitazione da correggere. |