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La numerosa e adorabile famiglia Racer, amante delle macchine e delle corse automobilistiche tanto da farne un vero e proprio stile di vita, si vede strappare il figlio maggiore proprio in una di quelle tanto amate gare. Ciò però non riuscirà ad affievolire quella passione per i motori che si tramandano da padre in figlio e da fratello a fratello tanto che, dopo ben 10 anni dal tragico incidente, il protagonista che infuoca le piste di tutto il mondo sarà proprio l’altro figlio, Speed, pronto a battersi a nome del fratello e dei propri ideali per dimostrare a tutti che battendosi con fervore e passione si può davvero cambiare questo mondo. |
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Arriva sul grande schermo la nuova pellicola dei fratelli Wachowski, famosi per aver creato la trilogia del “mondo di Neo”.
Aprendo con un lungo flashback, che torna a tratti a invertire il filo della narrazione, i due registi ci raccontano la storia di Speed Racer, un bambino che a scuola sognava di sfrecciare al volante di una sfavillante macchina da corsa, passione di sangue, tramandata dal padre e dal fratello più grande, morto durante un tragico incidente (con risvolti da scoprire…) per cercare di cambiare la triste realtà delle corse truccate. Il passato e il presente viaggiano su due strade parallele nell’espediente narrativo del film con un cast stuzzicante e ben dosato: attori in carne ed ossa catapultati tra fotogrammi animati e sgargianti ad alta velocità… primo fra tutti il giovane Emile Hirsch delle “terre selvagge” come protagonista, una Susan Sarandon, sempre giusta, nei panni della madre bizzarra e amabile e poi John Goodman (non da meno) e Matthew Fox, Cristina Ricci, tutti incipriati e dentro abiti laccati. Che forse i fratelli Wachowski vogliano aprirci gli occhi su una realtà che ai loro di occhi non concede tregua? Sicuramente la pellicola, basata sulla serie d’animazione di Tatsuo Yoshida, è il prodotto di intenti più frivoli vista la grande maestria registica e visiva che viene mostrata sequenza dopo sequenza; nonostante questo i due registi non dimenticano di spruzzare qua e là qualche insegnamento di vita, con uno stile da fiaba moderna e senza mai abbandonare il filone ironico, a volte forse un po’ eccessivo, che caratterizza questo prodotto di estetica visiva, adatto ad un pubblico giovane e a chi vuole sentire cosa si prova ad essere lanciati in un videogame in corsa. Non solo di visionarietà si tratta però per chi sceglie un cast che non passa inosservato e che caratterizza i cattivi a mo’ di gangster western evoluti per far parlare di temi tanto attuali come il desiderio di giustizia che va contro la logica del potere, sempre lì pronto a ribadirci che con il denaro si corre a tutta un’altra velocità! Ma forse nella vita – come insegna Speed Racer – “bisogna opporsi e cambiare le corse per non far sì che siano le corse a cambiarci la vita”. |
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