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A Rio De Janeiro è guerra aperta tra i trafficanti di droga delle favelas e i poliziotti della Squadra d’elite che combattono la violenza gettandoci sopra altra violenza. Il Capitano Nascimento, prossimo a diventare papà, deve trovare un degno sostituto che prenda il suo posto nelle azioni di guerriglia contro i trafficanti. Vari personaggi lo affiancano nel film, tutti appartenenti a classi sociali diverse e comunque comandate dalla legge del più forte che in Brasile sembra non trovare un risoluzione… |
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Degno in parte di aver trionfato al Festival di Berlino conquistando l’Orso d’Oro della 58 edizione come premio al coraggio per le tematiche trattate, per l’altra parte rischia di essere un po’ sterile, forzando la mano su sfumature da action movie, con sonorità disturbanti che sfociano a tratti nel commerciale.
La musica assordante si riflette nelle riprese che cambiano angolatura con rapidità catturando una Rio De Janeiro del decennio scorso caratterizzata dall’anarchia più totale del sopravvivere nelle favelas, tra rifiuti, povertà e bambini che crescono addestrati alla legge della droga e del potere dei trafficanti. La pace in quei posti non può che dipendere dall’equilibrio creato tra le pallottole dei criminali e quelle dei poliziotti, che a Rio sono chiamati a fare una scelta: sporcarsi le mani o far finta di niente. La scelta maggiore è “la guerra”. Un estratto di quotidianità violenta quella di cui José Padihla si fa carico attraverso la voce fuori campo del protagonista, Nascimento (Wagner Moura), Capitano di un corpo di polizia “non convenzionale”, che racconta il rapporto di odio con la sua professione e le difficoltà di riuscire a vivere gli affetti personali quando rientra la sera a casa consapevole, ogni giorno, di aver sparato in faccia ad un altro uomo.
Non è facile raccontare dinamiche così incomprensibili agli occhi di un pubblico che non ne conosce la crudeltà ma Tropa de Elite, pur non rimanendo anonimo nello stile registico e puntando su un impatto visivo frenetico e incessante di sequenze in movimento, non restituisce appieno l’atroce cronaca di un vissuto tanto attuale.
Alla fine lo stesso regista non sceglie da che parte stare, entrambi i sistemi sono corrotti e ingiustamente forzati fino all’estremo. Padihla racconta, osserva, riproduce una cronaca di fatti estrapolati da un quotidiano difficile da accettare e totalmente all’abbandono, in cui un sistema fagocita l’altro senza una soluzione di redenzione. |
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Commenti del pubblico |
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News sul film “Tropa de Elite - Gli squadroni della morte” |
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"Tropa de Elite": cronaca nera brasiliana (30 Maggio 2008)
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L'Orso d'Oro in Italia con 01 (18 Febbraio 2008)
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Berlino: Orso d'oro a "Tropa de elite" (18 Febbraio 2008)
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